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Alberoni parla di Islam al Rotary

Il Rotary Club Busto Arsizio – Gallarate – Legnano "Ticino" ha ospitato un incontro con Francesco Alberoni sugli sconvolgimenti in atto nel mondo islamico...

Mercoledì 4 febbraio, all’Hotel Le Robinie di Solbiate Olona, il Rotary Club Busto Arsizio – Gallarate – Legnano "Ticino", in interclub con i Rotary "Castellanza", "Parchi Alto Milanese" e "Magenta", ha ospitato un incontro con Francesco Alberoni sugli sconvolgimenti in atto nel mondo islamico: "Un elevato grado di disordine genera movimento collettivo. Succede quando un sistema esplode e cambia forma. È successo per il comunismo con l'Urss. Tocca ora all'Islam". Sulla scorta di quanto scrive sul libro "Movimenti e istituzioni", l'accademico e penna del Corriere prima e oggi del Giornale, ha provato a dettare le regole secondo la quali nasce e muore un'ideologia, una società, una religione, un'intera civiltà. 

"Nel 1979 andai negli Usa per capire chi studiasse il risveglio del mondo islamico. Non trovai nessuno. Si era appena consumata la rivoluzione di Khomeini, che aveva instaurato la prima repubblica islamica e nessuno se ne curava. Gli americani hanno sempre sottovalutato, quando non ignorato il problema islamico, preferendo concentrarsi sul comunismo. Ora, considerando che ci sono due soli modi per relazionarsi con un movimento, ossia cavalcarlo oppure scontrarsi fino alla distruzione, quando scorro le immagini di questi ultimi fanatici che chiamano Isis e che bruciano come noi ai tempi di Giordano Bruno, penso a quanto disse Winston Churchill a lord Chamberlain, di ritorno da Monaco. Poteva scegliere tra la pace e il disonore. Ha scelto il disonore e avrà la guerra", ha riferito Alberoni alla numerosa platea. Il riferimento ad una politica estera "indecifrabile" da parte del governo Obama, in particolare nel Medio Oriente, si accompagna all'osservazione che Alberoni fa da anni, girando dal Maghreb alle Filippine: "Dove c'è un islamico c'è una qualche tensione. Non so esattamente cosa stiano passando. Certamente, subiscono una pressione da parte di un mondo globale, impostato su principi nati e cresciuti nel mondo occidentale, estranei alla loro cultura, che rifiutano. Stanno cambiando. Da ciò che sono stati finora, diventeranno altro. Come la Cina, che è dovuta passare attraverso l'epoca di Mao ad un costo di morti elevatissimo, così il mondo islamico dovrà passare per questo periodo di fanatismo e orrore. Intanto, gli americani e gli altri occidentali pensano di esportare la democrazia, con la mentalità utilitaristica che li contraddistingue, senza riuscire a decifrare le passioni che muovono la società".

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Febbraio 2015
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