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La festa della Liberazione nel nome dell’Unione Europea e del Welfare

L'Unione Europea e un welfare equo al centro della festa della Liberazione celebrata a Legnano alla presenza di cittadini e di tanti bambini che hanno intonato l'Inno d'Italia...

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Commemorazione 25 aprile 2014 4 di 50

L'Unione Europea e un welfare equo al centro della festa della Liberazione celebrata questa mattina a Legnano alla presenza di cittadini, rappresentanti di associazioni e di tanti bambini che hanno intonato l'Inno d'Italia. Toccante il brano "Eppure soffia", eseguito dal corpo bandistico legnanese con gli studenti delle scuole primarie "Gianni Rodari" e "Giuseppe Mazzini" e il cantante Renato Franchi. 

«In questi mesi si sta respirando  un clima di forte sfiducia nei confronti dell' Unione Europea, vista come la causa di tutti i mali – ha detto il sindaco Alberto Centinaio nel suo discorso (qui il testo integrale) – Alcune critiche sono fondate ma non dobbiamo minare le fondamenta di un'Istituzione nata dalle macerie della guerra e dalla ricostruzione di Stati pacificati,  perchè la guerra tra loro nonci sia mai più.  Non bisogno cadere nella trappola dei movimenti anti-democratici e dei movimenti populisti, presenti anche  in Italia. Questi tendono ad indicare sempre un capro espiratorio ma la politica è ben altro. Stiamo vivendo un periodo di grande crisi economica che pesa – ha proseguito il primo cittadino – eppure dobbiamo reagire cercando risposte condivise.  L''Italia come la città di Legnano hanno bisogno di nuovi progetti innovativi, ma soprattutto di Unione e di welfare. L'Europa deve essere una casa comune: dobbiamo lavorare perché tutti gli Stati condividano un modello di  giustizia sociale. Serve una lungimirante prospettiva di solidarietà». 

Centinaio ha quindi ricordato il contributo della città di Legnano alla Resistenza, riconosciuto con l'attribuzione della medaglia bronzo: «Dobbiamo essere orgogliosi di chi lottò per la Costituzione: molti di loro pagarono con la vita il loro anelito di libertà e ogni anno li sentiamo vicini»

Ed è stato un liceale, Giovanni Negri (quarto anno del Classico al Galilei) ad interrogare i presenti: «Siamo disposti, anche oggi, a batterci di fronte alla crisi e al vuoto di valori?». Suo nonno ha combattuto per la Libertà e come lui in tanti hanno saputo lottare per un ideale fino alla perdita della vita. Allora c'era il fascismo, era appena finita la guerra; oggi una crisi economica e di valori, ma l'impegno deve essere lo stesso. Stefano Pedretti, dell' ISIS “Bernocchi” di Legnano ha ricordato con toccanti parole i partigiani legnantesi, Stefano Turconi, i fratelli Venegoni e la staffetta Piera Pattani. Mentre Vincenzo Vetere, 5IA ITIS A. Bernocchi di Legnano ha dedicato il suo discorso a Candido Poli che fu deportato a Dachau e poi fu trasferito nel sottocampo di Bernau. Lo studente ha raccontato la sua esperienza di viaggio in un campo di concentramento. (In questa pagina i testi)

Ha scelto infine una lirica di Gianni Rodari, il presidente dell'Anpi, Luigi Botta,  per sottolineare i valori della Resistenza e della Costituazione: «Se siamo qui oggi a ricordare il  25 aprile ha detto il presidente dell'Anpi – lo dobbiamo  a tutte quelle persone, tra cui molti giovani, che hanno combattuto per quell'ideale comune di Libertà sacrificando anche la vita. Siamo qui anche per trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria perché non si possa ripetere ciò che il nazismo e il fascismo hanno saputo creare, cercando di diventare anche noi, in un certo senso, testimoni di simili atrocità». Un ricordo particolare è stato rivolto quest'anno ai caduti della Canazza. (Qui il testo integrale)

Nel corso della mattinata sono stati ricordati anche sei legnanesi poco o nulla conosciuti eppure protagonisti durante la lotta di Liberazione e nel periodo della Repubblica di Salò. Sei storie che meritano di essere conosciute. Grazie alla collaborazione del prof. Giancarlo Restelli e di Renata Pasquetto, iscritta all'Anpi di Legnano, in questa pagina, ricordiamo le figure di Don Carlo Riva, Don Francesco Cavallini e del Dott. Ezio Tornadù, cui è stato dedicato un cippo al cimitero monumentale di Legnano.

Valeria Arini

Immagini di Luigi Frigo

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Aprile 2014
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