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Pochi bambini in spazi all’aperto, anche l’educativa pensa alla ripartenza

Intervista a Dafne Guida, presidente di Stripes, cooperativa che si occupa di servizi educativi sul territorio, da Legnano a Rho e anche oltre.

Abbassare il rapporto numerico tra bambini e educatori e sfruttare gli spazi all'aperto per ripartire con i servizi per l'infanzia anche prima della riapertura delle scuole, sempre più probabile a settembre. Secondo Dafne Guida, presidente di Stripes, cooperativa che si occupa di servizi educativi sul territorio, da Legnano a Rho e anche oltre, è arrivato il momento di guardare al futuro, con ottimismo e in modo-proattivo, riprogettando le distanze che dovranno essere fisiche ma non più sociali. 

[pubblicita] «La fase 2 sta per cominciare e anche noi dobbiamo essere ottimisti e proattivi – ha spiegato la presidente di stripes intervistata in diretta sul nostro giornale – per far si che le distanze siano solo fisiche e non sociali. Questo vorrà dire abbassare i rapporti numerici: se prima si poteva pensare alla presenza di 1 educatore per 7 bambini, adesso il rapporto dovrà essere di 1 a 2, o massimo 1 a 3. Dovremo programmare prestazioni domiciliari e nuove turnazioni per permettere alle mamme di tornare al lavoro conciliando la professione con la famiglia. Abbiamo poi la fortuna di uscire dal lockdown con il sole, potremo sfruttare e abitare gli spazi all'aperto, parchi o luoghi anche culturali che permettono la coesistenza di più persone e anche di più bambini. Perchè tutti noi siamo capaci di adattarci e i bambini possono essere educati a questo cambiamento: l'estate potrebbe essere quel momento importante per fare imparare ai bambini le nuove regole di convivenza anche facendo diventare la mascherina un gioco lavorando sull'aspetto simbolico». E mentre gli educatori di Stripes pensano al futuro, il lavoro della cooperativa non si è fermato e continua ad andare avanti sul web dove è stata ricreata una vera e propria comunità educante. 

Di seguito il comunicato stampa sulle ultime iniziative


p>“#RestareCasa” è lo slogan scelto da Stripes per raccontare la propria esperienza in questi tempi di difficoltà. Tramite le parole e i volti dei propri soci, infatti, la Cooperativa milanese ha realizzato un video a più voci per raccontare una storia, la storia di un’Impresa Sociale già immersa in idee e progetti per l’estate – che sarebbe arrivata da lì a qualche mese con i centri ricreativi estivi, i progetti di viaggio, le aperture speciali dei servizi per l’infanzia – ma che, ad un certo punto, si è dovuta fermare: “Sembrava una giornata come tante altre, quando ad un certo punto ci è stato detto: TUTTI FERMI!”

È con queste parole che inizia il video-story di Stripes; tre minuti e trentacinque secondi di volti, sorrisi e sguardi che con una unica voce raccontano quanto accaduto in molte realtà del Terzo Settore: la chiusura dei servizi, la ricerca di soluzioni – soprattutto quelle innovative – e il lancio di nuove attività e servizi in formato digitale con l’intento di continuare ad essere presenti, di rimanere vicini anche solo con la fantasia, di Restare Casa.

Ma il video è stato anche un modo per salutare le famiglie, i bambini, i ragazzi e gli utenti di tutti i servizi e progetti attivi con l’intento di rassicurare e rimandare ad un domani ancora più ricco di sorprese, progetti ed idee. Come spiega Dafne Guida, Presidente di Stripes Coop, «l’idea di raccontarci in un video è partita da soci competenti e creativi che avevano voglia di farsi sentire e di far sapere a tutti che Stripes non si ferma; e avevano voglia di farlo insieme. Quello che tutti noi vogliamo dire ai nostri bimbi, ai genitori, alle amministrazioni e a tutti gli enti con cui collaboriamo è che non appena ci sarà la possibilità, e con tutte le cautele e le precauzioni necessarie, noi saremo pronti per ripartire con ancora più grinta e creatività di quando ci siamo fermati».

Come viene sottolineato nel filmato, quello che si vuole lanciare è un messaggio positivo che racconta il desiderio – della Cooperativa e dei suoi Soci – di tornare a lavorare nei servizi riprogettandoli in linea con la nuova situazione generata dal COVID, di ricominciare a prendersi cura delle relazioni sociali andando oltre gli schermi, di immaginare nuove risposte a nuovi bisogni seppur in uno scenario sociale sconosciuto e ancora da scoprire…

«E quando l’emergenza sarà finita – facendo attenzione che nessuno sia rimasto indietro – ritorneremo nelle strade e nelle piazze, nelle aule e nei corridoi delle scuole, spalancheremo le finestre dei Centri Aggregativi, riabbracceremo i nostri piccoli, partiremo per nuovi viaggi, immagineremo nuovi progetti, giocheremo ancora insieme e sarà una grande festa!!!»

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 23 Aprile 2020
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