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Pazienti autori di reato in aumento, l’équipe forense di Legnano ne segue 80: “Nella società c’è la cura”

Un numero che però negli anni è aumentato.  A parlarci dell'impegno del gruppo multidisciplinare è stata la dottoressa Giovanna Valvassori, direttrice della Psichiatria di Magenta nonchè referente dell'equipè

Generico 20 Oct 2025

Un’ottantina i pazienti seguiti dall’équipe forense dell’Asst Ovest Milanese. Si tratta di autori di reato con disturbi psichiatrici: storie difficili trattate da una rete di professionisti che lavora ogni giorno per ricucire i legami tra sanità, giustizia e società. Un numero che però negli anni è aumentato.  A parlarci dell’impegno del gruppo multidisciplinare è stata la dottoressa Giovanna Valvassori, direttrice della Psichiatria di Magenta intervenuta durante il convegno “Costruire buone pratiche per pazienti autori di reato tra CPS, servizi per le dipendenze e disabilità: focus sulla complessità”. Incontro tenutosi giovedì 23 ottobre organizzato da ASST Ovest Milanese con il patrocinio del Comune di Legnano che ha visto la partecipazione del dottor Giorgio Bianconi direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze di Legnano. Proprio in questo contesto Valvassori, referente dell’equipe forense, ci ha spiegato: «Il nostro è un lavoro delicato e lungo – ha spiegato –. Seguiamo persone che spesso presentano anche più dipendenze, e che necessitano di un accompagnamento costante per ritrovare equilibrio e dignità. Di fatto abbiamo registrato un incremento del numero di pazienti autori di reato, legato anche alle pressioni sociali e al disagio crescente. Fattori sociali e culturali agiscono anche sui pazienti psichiatrici, che spesso non riescono a tollerare le frustrazioni e finiscono per commettere piccoli reati».

Costruire buone pratiche per pazienti autori di reato: specialisti a confronto a Palazzo da Perego di Legnano

La società come parte della cura

La dottoressa, con la psicologa Silvia Ferrari (componente dell’equipe Forense dal 2021), ha sottolineato il ruolo chiave del contesto sociale nel percorso di riabilitazione: «La cura non si esaurisce nei centri di salute mentale o nelle comunità terapeutiche – ha detto –. Si realizza davvero quando il paziente riesce a tornare a vivere nel territorio, a essere parte della collettività, sostenuto ma non escluso». Per le due professioniste la società rappresenta la vera via di cura: «Serve un ambiente sociale capace di accogliere, che offra occasioni di relazione, lavoro, appartenenza e dignità». Un principio che richiama lo spirito della Legge 180, la cosiddetta Legge Basaglia, che ha spostato la psichiatria “fuori dai muri” per restituire alle persone fragili un ruolo nella comunità.

Convegno a Palazzo Da Perego “Costruire buone pratiche per i pazienti autori di reato”

Un lavoro tra sanità e giustizia

L’équipe forense è composta da specialisti come psichiatri, psicologi, educatori, assistenti sociali. Il loro compito è valutare le condizioni mentali dei pazienti, progettare e monitorare percorsi terapeutici personalizzati e collaborare con la magistratura per garantire che le misure di sicurezza, detentive o non detentive, rispettino il diritto alla cura. In questo modo, l’équipe rappresenta il punto d’incontro tra sanità e giustizia, assicurando che chi ha commesso un reato a causa di un disturbo mentale non venga solo punito, ma anche curato e reinserito nella società in condizioni di sicurezza perchè come ha precisato Valvassori: «La vera vittoria: tornare a vivere nella società».

Salute mentale tra sanità e giustizia, per il dottor Bianconi il futuro sarà nel “Punto unico regionale”

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Ottobre 2025
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