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Amcli: «La pandemia come punto di partenza per una rete territoriale di sorveglianza microbiologica»

Questo il messaggio con il quale il presidente di AMCLI Pierangelo Clerici, nonchè capo del Laboratorio dell'Ospedale di Legnano, ha inaugurato a Rimini il 49° Congresso Nazionale dell’associazione, il primo in presenza dopo i due anni di pandemia

Pierangelo Clerici

«L’esperienza maturata in questi due anni di pandemia deve essere il punto di partenza per ridisegnare una rete territoriale di sorveglianza microbiologica al passo con le minacce che potrebbero venire da nuovi virus a circolazione interumana».  Questo il messaggio con il quale il presidente di AMCLI Pierangelo Clerici, nonchè capo del Laboratorio dell’Ospedale di Legnano, ha inaugurato a Rimini il 49° Congresso Nazionale dell’associazione, il primo in presenza dopo i due anni di pandemia. Su questa linea rientra il progetto di riorganizzazione dell’attività di sequenziamento proposto dall’Istituto Superiore di Sanità che, partendo dalle 112.038 sequenze genomiche di SARS-CoV-2 presenti oggi sulla piattaforma nazionale ICOGEN e condivise anche dalla piattaforma internazionale Gisaid, prevederà l’esecuzione settimanale di circa 1000 sequenze, da parte dei laboratori della rete, dove AMCLI è molto rappresentata. Questa regolare attività sarà accompagnata da Flash Survey mensili.

«Dobbiamo far tesoro di questa esperienza e da qui ripartire tutti insieme per disegnare un sistema che possa non farci più trovare impreparati innanzi a una nuova minaccia pandemica – commenta Clerici -. Negli ultimi due anni siamo stati tutti testimoni di un evento che farà la storia dell’umanità e della microbiologia. Innanzi a una minaccia sconosciuta, cui siamo stati capaci di dare risposte efficaci in 12 mesi. Un risultato impensabile, reso possibile dall’impegno corale del nostro Sistema Sanitario, dall’abnegazione di tutte le persone che operano nei pronto soccorso e nei reparti. Come microbiologi abbiamo messo in campo il patrimonio di conoscenze che solo la rigidità di alcune istituzioni centrali e periferiche non hanno compreso o voluto coinvolgere. Spesso la velocità con la quale il virus si diffondeva e mutava non trovava risposta adeguata nell’assunzione di determinazioni in grado di fermarne gli effetti. Alla fine, grazie alla nostra determinazione, siamo stati in grado di processare oltre un milione di tamponi al giorno».

Nel corso della cerimonia di apertura del convegno, Clerici ha portato l’augurio per il successo dell’iniziativa da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in segno di gratitudine ha voluto destinare, quale suo premio di rappresentanza, la medaglia di Capo dello Stato all’Associazione. Anche il Ministro della salute Roberto Speranza ha trasmesso ad AMCLI un messaggio di auguri per la riuscita del Congresso. Nel corso del suo intervento, Clerici ha stigmatizzato alcuni comportamenti che hanno emarginato i microbiologi dalla discussione e programmazione di azioni di contenimento della pandemia. «Abbiamo assistito ad una scelta della Protezione Civile, verosimilmente condizionata dall’emergenza, nel nominare il CTS senza inserirvi un infettivologo, un internista, un rianimatore e un microbiologo. Senza parlare del preoccupante dilagare di opinioni incontrollate. Abbiamo così scoperto di vivere in un Paese di 60 milioni di virologi e microbiologi». Inoltre, Clerici ha ricordato l’impegno dell’AMCLI sul fronte del Piano nazionale di contrasto all’antibiotico resistenza, in corso di aggiornamento nel 2022, sui livelli essenziali d’assistenza (Nomenclatore tariffario), sul PNRR (con i 61 milioni di euro per l’implementazione delle tecnologie e la riorganizzazione dei laboratori di Microbiologia).

Particolare accento è stato posto sui test molecolari e antigenici, il cui uso durante le fasi pandemiche è stato quasi sempre avvalorato da studi clinici di piccole dimensioni in relazione al numero dei campioni esaminati e dei tempi di esecuzione. Alla luce delle molteplici esperienze accumulate nel tempo, oggi occorre analizzare a fondo i dati della letteratura e programmare studi multicentrici proprio per arrivare al consolidamento di questi test. Importante il focus sui meccanismi di spillover e su come da essi possano nascere e diffondersi in futuro altri virus pericolosi per l’uomo. In particolare, l’evoluzione dei virus attraverso le mutazioni costituisce una sfida nella sfida, dal momento che potenzialmente nel tempo potrebbero configurarsi delle nuove varianti e/o sottovarianti in grado di sfuggire al controllo vaccinale fino all’ipotesi in cui i vaccini oggi in uso, potrebbero non essere più efficaci al 100%. Quesito sul quale il mondo della Microbiologia Clinica, in collaborazione con altre discipline, ha posto particolare attenzione proprio per dare nel prossimo futuro risposte certe e sicure.

Come avvenuto in passato, AMCLI in occasione dell’inaugurazione ha voluto esprimere la propria riconoscenza e solidarietà per il lavoro svolto in questi mesi dall’Opera San Francesco di Rimini, che da 22 anni aiuta le persone indigenti fornendo assistenza e pasti. Padre Antonio Marangoni ha ringraziato AMCLI per il significativo contributo economico e la cittadinanza tutta di Rimini che da anni sostiene l’attività.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Febbraio 2022
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