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Ferie bloccate per il personale sanitario, sindacati: «Affrontiamo la realtà, siamo nel pieno della pandemia»

Il blocco delle ferie è un obbligo esteso in tutta la Lombardia. Nel contempo si sta registrando l'aumento di medici e infermieri che si stanno ammalando

sanità

«Basta negare l’evidenza, affrontiamo la realtà: Milano e provincia sono nel pieno della pandemia». È la considerazione di Vera Addamo segretaria della Fp Cgil Ticino Olona che, dall’inizio della pandemia a oggi, sta toccando con mano la situazione sanitaria del territorio dell’Asst Ovest Milanese. «Continuo a ripeterlo: durante l’estate bisognava pianificare azioni utili per affrontare questa seconda ondata – afferma Addamo -. Oggi, invece, ci troviamo travolti dal virus Sars-Cov2 come a marzo e la difficoltà si sente… eccome se si sente. Oltretutto non c’è più l’entusiasmo di marzo dove anche la popolazione era vicina al personale sanitario».

Il sistema non è stato lungimirante, non ha saputo pensare a una medicina che “va dal malato” e non viceversa. Per la sindacalista, in questi mesi, è mancata la formazione del personale perchè, ormai si sa la malattia Covid-19, se si complica, necessita di una «lunga degenza e non si può improvvisare le cure». Oltre a questo non ci sono stati investimenti mirati per le cure domiciliari soprattutto del paziente cronico e post acuto.

A questa critica situazione si aggiunge il blocco delle ferie non solo per la direzione dell’Asst, ma anche per medici, infermieri e operatori sanitari. Un obbligo esteso in tutta la Lombardia, un’imposizione difficile da digerire per tutti i lavoratori impegnati in corsia che stanno di nuovo affrontando turni massacranti esattamente come lo scorso lockdown in primavera.

Nel contempo si sta registrando l’aumento di medici e infermieri che si stanno ammalando com’è accaduto allo stesso direttore dell’Unità Medica dell’Asst Ovest Milanese Antonino Mazzone . A tal proposito la Addamo ha commentato: «Se anche il personale sanitario si ammala. chi cura i malati? Se non tuteliamo la salute di tutti i lavoratori, dai medici ai metalmeccanici ai commercianti, l’economia non potrà di certo riprendersi».

Se lo smart working è valido per tutte le attività lavorative dev’esserlo anche per gli ospedali: «I contatti vanno ridotti ad ogni livello anche nelle direzioni degli ospedali – afferma la sindacalista-. Non è terrorismo dire che la nostra zona è particolarmente colpita. Nessuno intende fare procurato allarme: la realtà è questa, va affrontata e superata».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Novembre 2020
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