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Post “lite” a Canegrate, Zambon a Fornara: “Mi dispiaccio”

Il consigliere leghista Fornara ha richiesto ieri, mercoledì 2, scuse pubbliche da parte dell'assessore

Posizioni differenti sulla bontà o meno della scelta di condividere un post della pagina social personale dell'assessore Edoardo Zambon riguardante le iscrizioni al nido sulla pagina istituzionale del Comune di Canegrate. E' stato questo uno dei momenti più accesi del consiglio comunale di aprile con un botta e risposta tra assessore e il consigliere leghista Christian Fornara. La questione, però, non si è spenta con le luci del parlamento cittadino. La discussione è proseguita a microfoni spenti a fine della seduta. E lì sono volate parole accese. Tant'è che ieri sera, mercoledì 2, il consigliere di opposizione ha fatto sapere di aver dato mandato ai suoi avvocati per valutare gli estremi per un'azione legale, a meno che non arrivassero scuse pubbliche da parte dell'assessore Zambon. L'assessore ha deciso di rispondere al consigliere Fornara tramite la stampa, «in una forma che per scelta è pubblica ma esterna, com’era stato quel nostro dialogo, ai lavori del consiglio».

«Lo ammetto. Dopo la chiusura della seduta del consiglio comunale del 4 aprile, in un serrato dialogo informale fra noi, ho dato del “p…a” al consigliere Fornara scrive l'assessore Zambon, che difende la bontà del suo post -. So bene che il consigliere Fornara è persona intelligente, come si capisce dal lavoro complesso che svolge. Mi dispiaccio dunque, e mi scuso per l’espressione, nata dall’incendio momentaneo. Io stesso quindi sono stato un p…a a perdere la pazienza. Forse questa condizione del p…a aleggia su tutti noi, pronta a cogliere chiunque».

«In seduta mi sono guardato bene dal rispondere all’accusa, ma alla fine dei lavori ho provato a chiarire quello che credevo fosse un equivoco – ripercorre Zambon -. Qualcuno mi avrà sentito pronunciare più volte “era un post sul nido …era un post sul nido…”. Niente. Per il consigliere Fornara non è così. Il consigliere Fornara ci vede solo scorretto protagonismo. Lo scarto così grande fra l’oggetto e il giudizio mi ha mandato in bestia. Non avrei dovuto, certo. Però l’ossessione della politica come competizione è terribile: annulla la centralità delle persone, svilisce il servizio, spinge a leggere un fine nascosto sotto ogni atto. Diventa cecità, che purtroppo è contagiosa»

Di seguito la lettere integrale dell'assessore Zambon.


Ieri, in apertura di seduta, il consigliere Fornara ha chiesto che gli presentassi delle scuse, per come mi ero rivolto a lui in un confronto del tutto personale avvenuto fra noi in coda al precedente consiglio comunale. Ho sentito la sua voce vibrare d’indignazione, esprimendo un disagio del quale mi dispiaccio. Per questo gli scrivo, in una forma che per scelta è pubblica ma esterna, com’era stato quel nostro dialogo, ai lavori del Consiglio. 

Lo ammetto. Dopo la chiusura della seduta del consiglio comunale del 4 aprile, in un serrato dialogo informale fra noi, ho dato del “p…a” al consigliere Fornara. So bene che il consigliere Fornara è persona intelligente, come si capisce dal lavoro complesso che svolge. Mi dispiaccio dunque, e mi scuso per l’espressione, nata dall’incendio momentaneo. Io stesso quindi sono stato un p…a a perdere la pazienza. Forse questa condizione del p…a aleggia su tutti noi, pronta a cogliere chiunque. Il termine di cui sopra in Lombardia si usa in un ampio spettro di situazioni, dal rimbrotto amichevole per un amico al giudizio irato del tifoso: qui forse sta a metà e nasce da un contesto che va spiegato.

Nell’ambito della seduta, il consigliere Fornara mi aveva accusato di protagonismo e scorrettezza istituzionale, citando a esempio della mia brama di notorietà un mio post sul nido di Canegrate, poi condiviso dalla pagina facebook del Comune.

Il post lo può leggere chiunque. Nato da una visita alla struttura e da foto scattate in presenza delle educatrici, è carico d’entusiasmo per un servizio del comune che ha reso felici molte famiglie. Lo vuole far conoscere garantendo tante presenze all’open day. Obiettivo non trascurabile: occupare tutti i posti, perché ogni iscritto in meno si traduce in soldi che vengono a mancare dalle casse del Comune. Scrivendolo ho fatto il mio lavoro di assessore in una logica di servizio. Non compaio, non accampo meriti, parlo solo d’altri con passione. Dov’è il protagonismo e dov’è la scorrettezza? Un consigliere comunale, per quanto d’opposizione, non dovrebbe essere lieto di veder promuovere i servizi comunali?

In seduta mi sono guardato bene dal rispondere all’accusa, ma alla fine dei lavori ho provato a chiarire quello che credevo fosse un equivoco. Qualcuno mi avrà sentito pronunciare più volte “era un post sul nido …era un post sul nido…”. Niente. Per il consigliere Fornara non è così. Il consigliere Fornara ci vede solo scorretto protagonismo. Lo scarto così grande fra l’oggetto e il giudizio mi ha mandato in bestia. Non avrei dovuto, certo. Però l’ossessione della politica come competizione è terribile: annulla la centralità delle persone, svilisce il servizio, spinge a leggere un fine nascosto sotto ogni atto. Diventa cecità, che purtroppo è contagiosa. 

Edoardo Zambon, assessore alle politiche educative del Comune di Canegrate  

Redazione
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Pubblicato il 03 Maggio 2018
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