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Accam: si chiude nel 2021

Decisione votata dal 51,94% dei soci - L'impianto Forsu resta a Legnano - Contrario il Comune di Busto - Protesta dei dipendenti...

Questa volta dovrebbe essere definitivo: la società Accam chiuderà entro il 2021 e l'inceneritore di Borsano non brucerà più rifiuti. Ci sono volute oltre tre ore di fitta discussione a porte chiuse, prima che i Comuni soci prendessero questa decisione votata nella serata di ieri, 27 ottobre, favorevolmente solo dal 51,94% dei sindaci. Tra questi, il Comune di Legnano che aveva approvato questo scenario in consiglio comunale, definendolo «la migliore soluzione possibile e allo stesso tempo la più logica per una chiusura non traumatica senza arrivare al fallimento». La speranza è quella di spalmare nei prossimi anni gli ammortamenti e onorare il contratto con Europower, il gestore dell’impianto. Dalla parte di Legnano, si è schierato un buon numero di comuni piccoli che volevano la chiusura al 2017 ma hanno accetto la linea del 2021, anche per evitare eventuali acquisizioni da parte della società americana interessata ad investire sull'inceneritore.

Ha votato contro il Comune di Busto Arsizio che non voleva vedere morire Accam. La sua proposta, che non è passata, era quella di realizzare un impianto Forsu per l'umido sul sito di Borsano, dando così continuità alla società, di cui Busto è socio di maggioranza. L'impianto Forsu sarà infatti realizzato a Legnano (via Novara), la cui partecipata, Amga, non era disposta a traslocare a Borsano avendo già investito 5milioni per progetto e terreno. «Questa soluzione  commenta il sindaco di Legnano, Alberto Centinaio – ha permesso di sanare una pericolosa frattura tra i soci Accam. Legnano aveva avanzato da subito tale proposta dopo che Busto Arsizio si era opposta alla collocazione di un impianto analogo a Borsano. E’ significativo che tale soluzione abbia ora avuto il consenso anche dei Comuni indicati come a maggiore sensibilità ambientale».

Nella mozione votata dall'assemblea dei soci è infatti presente anche la costituzione di una New-Co, una nuova iniziativa industriale in grado di accorpare le società che gestiscono il ciclo dei rifiuti urbani del territorio: «Si tratta di un polo nuovo e aggregante – spiega il vicesindaco del Comune di Legnano, Pierantonio Luminari – nel quale dovrebbe entrare a fare parte anche Agesp che però ha espresso di avere bisogno di tempo per aderirvi». «Tale new-co – aggiunge il sindaco Centinaio – sarà inoltre lo strumento in grado di creare le condizioni migliori per assorbire eventuali esuberi di personale Accam, un problema che mi sta particolarmente a cuore». Proprio durante l'assemblea i dipendenti Accam si sono presentati con un sacchetto della spazzatura addosso e la scritta “Io sono Accam” (nella foto di Varesenews.it) con le foto delle loro famiglie. Sono 90 le persone che ora temono seriamente per il loro posto di lavoro. Qui l'articolo: Accam, i dipendenti: "Trattati come rifiuti"

In totale sono 3 i comuni che hanno votato contro (Busto Arsizio, Parabiago, Gorla Maggiore), corrispontente al 29% del capitale sociale, mentre si è astenuto il 19%. Tre erano i Comuni assenti: Il sindaco Gallaratela cui partecipata è già entrata in Amga, prima che il governo della città passasse nelle mani della Lega Nord, ha abbandonato l'aula. 

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Ottobre 2016
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