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Dove finiranno i 25 giovani profughi?

 Auser prosegue le attività di volontariato con l'aiuto dei profughi, ma si pone il problema di dove andrann dopo la vendita dell'ex magazzino comunale... 

Continuano le attività di volontariato per i 25 profughi che dall'ottobre 2014 sono ospitati nell'edificio di via Quasimodo da poco messo in vendita. Infatti, negli ultimi mesi Auser, in accordo con la fondazione Padri Somaschi, si è impegnata per coinvolgerli in varie attività di volontariato.

I profughi sono stati impegnati in servizi davanti alle scuole per aiutare nell'attraversamento, nella sistemazione dell'area verde dell'ex Accorsi alla Canazza. Inoltre, hanno supportato i volontari del progetto "auto-amica" e svolto ausilio per i gruppi di cammino, collezionando così un totale di 2.000 ore di attività.

«Si è data loro la possibilità di integrarsi» ha spiegato stamattina, venerdì 5 giugno, Pinuccia Boggiani, presidente Auser Ticino Olona, durante la conferenza di bilancio relativa alle attività svolte nel 2014. La presidente ha poi proseguito «tra loro e i nostri volontari si è formato un sincero rapporto di amicizia. Siamo contenti di questa iniziativa».

Aurelio Pastori, responsabile del progetto, si è mostrato soddisfatto delle attività che stanno svolgendo i 25 profughi e dei loro miglioramenti con la lingua. Alcuni di loro potranno probabilmente cavarsela in maniera autonoma in un prossimo futuro. Rimane però una preoccupazione: l'ex magazzino comunale che sta ospitando i profughi è stato messo recentemente in vendita e nel frattempo non sembra che ci siano altre soluzioni per la loro sistemazione.

Si ricorda che i 25 profughi provengono da Gambia, Ghana, Costa d’Avorio e Senegal e sono arrivati in Italia dalla Libia in fuga dalla guerra civile che infiamma quel paese. La loro presenza in zona è coordinata dagli 11 comuni del Piano di Zona (Legnano, Parabiago, Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Dairago, Nerviano, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona e Villa Cortese) che fin dall’inizio hanno deciso di avviare, nell’ambito territoriale di competenza, un lavoro teso a definire un unico progetto per la gestione dell’emergenza. Recentemente poi, i profughi sono entrati a far parte del progetto "Legnano Pulita".

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Matilde Vitali 

Redazione
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Pubblicato il 08 Giugno 2015
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