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GIANFRANCO TRIPODI (UDC) PROPONE UNA…MARCIA SULLA REGIONE

25 Ottobre 2009

Riceviamo e pubblichiamo:

Ho già anticipato il mio rammarico per il mancato accordo, tra le forze politiche, circa la stesura di un unico Ordine del Giorno da approvarsi all’unanimità delle forze politiche presenti in Consiglio Comunale: si è persa un’occasione per far coincidere, davvero, gli strumenti istituzionali e la volontà comune dei singoli. Si è persa, soprattutto, l’occasione per dare il giusto peso ad un’iniziativa politica forte, istituzionale e rappresentativa.

Quando  il Consigliere Marazzini ha proposto tale soluzione, sono rimasto assai soddisfatto: nel mio comunicato dello scorso  07 ottobre, integralmente pubblicato su Legnanonews ed Altomilaneseinrete, tra l’altro, così scrivevo: “E chiedo che,  coloro che possono, qualora non l’abbiano già fatto, presentino in tal senso un Ordine del Giorno che l’intero Consiglio Comunale approvi: abbiamo l’occasione per dimostrare di volere bene alla nostra città. Non lasciamocela sfuggire”. Purtroppo, così non è stato!

In questo periodo ho letto gli interventi di diversi Sindaci: ognuno ha sottolineato l’impatto, positivo O meno, sul territorio della propria città. Ognuno ha tutelato gli interessi dei propri cittadini.

Ma, in generale, mi pare sempre più che, ad eccezione della gente coinvolta, pressoché tutti i rappresentanti istituzionali abbiano Ammainato la bandiera, cercando di portare a casa il più possibile da una situazione che pare già definitivamente delineata.

Ora, sapendo perfettamente che, a meno di colpi di follia, ogni Amministrazione cerca di fare di tutto per far rispettare le proprie Istanze, dobbiamo  rifuggire da un equivoco di fondo che, a mio parere, si sta sempre più profilando nelle dichiarazioni di alcuni esponenti politici: e cioè quello di pensare che il dissenso istituzionale sia incompatibile con quello comune, che l’uno sia da rispettare come nobile, mentre l’altro da abiurare perché volgare ed inutile.

E’ qui che sta l’errore, la debolezza, la titubanza. Perché, al contrario, l’uno non esclude l’altro e, semmai, l’uno supporta l’altro.

Credo, in tutta franchezza, che bisogna smetterla di guardare gli altri dall’alto in basso: perché se è vero, come si afferma essere vero, che le istanze della gente coinvolta vengono condivise, non si può aver paura di spingere sull’acceleratore ed andare oltre i necessari interventi istituzionali per difenderle. Non dobbiamo avere paura di metterci la faccia, non dobbiamo avere timore di inimicarci qualche nostro politico di riferimento.

Abbiamo il dovere, soprattutto se crediamo nella bontà di quelle posizioni, di metterci a fianco della gente, i caricarci sulle spalle il problema e non dimenticarci la nostra natura di cittadini e concittadini, prima ancora di rappresentanti di una forza politica o dell’altra. A

bbiamo il dovere di andare oltre le nostre sigle di appartenenza, oltre le contrapposizioni tra maggioranza ed opposizione: dobbiamo, tutti quanti, tentare di spostare più avanti la soglia delle nostre capacità di intervento. Ed una piazza corretta, espressione della dignità degli uomini che chiedono legittima attenzione, non è eversiva e volgare: è carburante per tutti noi, per far capire che non si ha l’intenzione di ingabbiare il destino di tante famiglie dentro le maglie, ristrette, delle sole osservazioni istituzionali. Queste vanno fatte ( e bene fa chi le propone in modo puntuale), ma non bastano: occorre, soprattutto, rendere evidente di condividerle fino in  fondo, fino allo scontro politico con i propri referenti superiori, fino a quando non si porteranno le Ferrovie, la Regione ed il Ministero a comprendere che il destino di molte persone può essere ancora salvato.

E’ per questo che non me la sento di tirarmi indietro, di ammainare la bandiera in attesa che un verdetto già scritto spezzi ogni speranza; è per questo che io, proprio io che evito di urlare e di fare rumore, convinto che la politica debba essere forte nei propri ideali e moderata nelle sue forme,  ritengo che ci siano momenti nei quali la politica la si debba fare anche gomito a gomito nelle piazze e per le vie della propria città.

L’Assessore Cattaneo e la Regione sono troppo lontani dai nostri problemi? Bene, andiamo noi, a casa loro, a ricordarglieli.

Per questo, nell’unico intento di dare voce e forza alle richieste della gente e delle Istituzioni, propongo ai Comitati di Legnano, Canegrate e Vanzago Di metterci insieme e, insieme, trovarci a manifestare, con la stessa corretta dignità mostrata in Piazza a Legnano, sotto le finestre dell’Assessorato Regionale, a Milano in Via Taramelli. Per farci sentire, per far capire che non c’è ancora la rassegnazione. E chi vorrà scrivere che tali iniziative siano solo demagogiche ed inutili, lo faccia pure: ci sono battaglie che vanno combattute con ogni mezzo. Questa, a mio parere, lo è! Ed io provo a combattere! Con la gente e non contro le Istituzioni. Per la gente e per rafforzare le istanze istituzionali.

Da domani, pertanto, contatterò i rappresentati dei Comitati e di coloro che vorranno aderire: ed andremo avanti.
 
Gianfranco Tripodi
UDC Legnano.

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