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CINQUE RAGIONI PER VOTARE FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

23 Marzo 2010


C’è da scommetterci: all’avvicinarsi della data delle elezioni regionali le due magiche paroline verranno rispolverate dal cassetto dove erano state riposte dopo i non esattamente esaltanti successi del passato. Qualcuno già ha cominciato ad usarle, per la verità, accompagnandole con patetici sondaggi fatti su misura per giustificarne la fondatezza: il “voto utile”, quello per cui chi non dà il suo sostegno a uno dei due candidati principali è uno sperperatore di risorse, un nemico del sacro bipolarismo, in buona sostanza un povero fesso.

Siccome però noi poveri fessi abbiamo anche il vizio della testardaggine, continuiamo a credere che quella del voto utile sia una gigantesca bufala, e che la Lombardia potrà davvero cambiare solo con un’opposizione vera, forte, non ambigua né tentata dal compromesso: un’opposizione che con queste caratteristiche non può certo essere rappresentata da Filippo Penati e dai partiti che lo sostengono.

Esistono almeno cinque ottime ragioni che giustificano la necessità di un voto, di tanti voti, a Vittorio Agnoletto ed alla Federazione della Sinistra:

1. La Federazione della Sinistra rappresenta il primo tentativo reale, dopo una serie infinita di divisioni, di unificare la sinistra in un progetto serio e condiviso. Il cammino non è certo esaurito, ma punta a concentrare intorno a tale progetto il più alto numero possibile di adesioni: partiti, associazioni, esperienze differenti ma disposte, pur senza rinunciare alla propria identità e al proprio passato, a svolgere un lavoro comune e condiviso. Un percorso non facile, che da questa tornata elettorale, e da un suo risultato positivo, può ricavare nuova linfa ed entusiasmo.

2. Allo stato attuale la Federazione appare in Lombardia l’unica forza in grado di realizzare un’opposizione vera al sistema di potere costruito da quindici anni di dominio formigoniano. I programmi di Penati e dell’attuale governatore sono troppo simili per pensare che il primo possa garantire un contrasto reale all’ulteriore espandersi di questo potere, prevedibile quanto prevedibili sono (nonostante le dichiarazioni infondatamente ottimiste del candidato del PD) altri cinque anni di reggenza di Formigoni. Ecco allora la necessità e l’urgenza che nel nuovo parlamento regionale trovino spazio i consiglieri della Federazione.

3. La nostra è un’opposizione che dimostriamo non a parole, ma nei fatti, con la presenza attiva dei nostri rappresentanti nelle fabbriche in lotta, a sostegno di chi si trova in difficoltà o è emarginato da una politica che la destra costruisce a immagine di chi ha i “danè”, a fianco dei cittadini extracomunitari che una visione razzista e xenofoba della società considera solo come braccia da lavoro, senza diritti e senza tutele.

4. La nostra lista si fa forte dell’esperienza di tante lavoratrici e lavoratori, che vivono ogni giorno sulla loro pelle gli effetti di questa crisi devastante e vogliono portare la loro voce fin dentro le istituzioni. A supportarli in questo sforzo ci sono nomi illustri, da Moni Ovadia a Dario Fo, da Franca Rame a Paolo Rossi e Margherita Hack, che hanno deciso di aderire al nostro progetto e di farne parte in modo attivo: candidature vere, non nomi e facce da usare solo per simboli e manifesti.

5. Alla Presidenza della regione proponiamo Vittorio Agnoletto: un nome che non ha bisogno di presentazioni, un riferimento costante ovunque si tratti di difendere i diritti degli ultimi, di lavorare per la pace, di dare voce a chi non ha voce. Una figura lontana anni luce dagli intrighi e dalle sporcizie a cui la politica ci ha purtroppo abituato.

Cinque ragioni, grandi e importanti, per votare, il 28 e 29 marzo, FEDERAZIONE DELLA SINISTRA E VITTORIO AGNOLETTO.

Alessandro Crespi
PRC Legnano

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