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“Il dolore soffocato”, proiezione a Busto Arsizio a cura di “A&G Production Ciak si gira”

L'evento domenica 19 giugno, alle 16, nella sala Tramogge dei Mulini Marzoli a Busto Arsizio

legnano generica

Domenica 19 giugno, alle 16, nella sala Tramogge dei Mulini Marzoli a Busto Arsizio, proiezione del film “Il dolore soffocato”.

Il gruppo “ciak si gira” si è costituito negli ultimi anni in una Associazione Onlus denominata “ A&G Production Ciak si gira” con lo scopo principale di diffondere messaggi di alto profilo etico e pedagogico per stimolare riflessioni ed  “educare” contro ogni forma di razzismo , discriminazione ed ingiustizia, tramite lo straordinario mezzo cinematografico che permette di rappresentare in modo plastico ed immediato.

Il loro laboratorio cinematografico elabora i messaggi da veicolare, ne individua i personaggi  e studia le interpretazioni per i vari protagonisti, cerca i luoghi  delle location per le riprese e infine il filmmaker compie il montaggio delle fiction con le quali affrontano e hanno affrontato temi importanti come la disabilità, l’educazione, la condizione femminile, l’omosessualità e il disagio giovanile. Di seguito un intervento della regista che illustra l’intero progetto

Dalle ultime ricerche della neuroscienza sulle demenze emerge una scoperta sconvolgente quanto sconosciuta. Pare che dai trent’anni in poi tutti quanti cominciamo a diventare “un po’ dementi” non soltanto per la distruzione fisiologica dei neuroni, ma anche per tutta una serie di concause che s’incrociano in un mix crudele di condizioni di vita alle quali non riusciamo a sottrarci.
Queste patologie sempre più diffuse ed invalidanti vanno di pari passo con l’allungamento della vita tanto agognato, quasi un dispetto della natura a questa PRESUNZIONE di ETERNITA’.
Le demenze sono sempre esistite, ma la percentuale di vecchi nei vari popoli era inferiore rispetto ad oggi; inoltre erano avvolte da un alone di mistero e incutevano paura, oppure, barbaramente punite perché, chi ne era affetto, era considerato pericoloso.
Con la nascita della cultura psicologica si è cominciato a voler esplorare queste patologie che ancora oggi sono molto sconosciute, nonostante i progressi della medicina. Cervello ed inconscio sono quanto di più difficilmente esplorabile e comprensibile esista rispetto a tutte le altre componenti di un essere umano.
Mentre la teoria della neurotrasmissione ci ha svelato l’importanza delle connessioni neuronali che determinano qualità e quantità dell’intelligenza, la scoperta dei neuroni specchio ci ha svelato la nostra capacità empatica.
Lo studio dell’inconscio ci ha svelato l’importanza delle emozioni irrazionali rimosse e delle dinamiche inconsapevoli che determinano il nostro comportamento.
Anche quando la razionalità è compromessa, le emozioni non muoiono mai e la sofferenza si percepisce, nonostante l’incapacità di esprimerla.
Quindi sono estremamente necessarie persone capaci di leggere questa sofferenza e di supportare adeguatamente dei pazienti molto fragili.
Lo scopo di questo progetto è quello di mettere i riflettori su una patologia ancora molto misteriosa e incompresa che ha una ricaduta psico-sociale, economica e sanitaria molto importante.
Il problema della cura impegna gravemente i caregivers e i luoghi di assistenza che vedono questi pazienti peggiorare ogni giorno e diventare soggetti totalmente avulsi dalla realtà.
La sfida è quella di credere in un recupero, non si sa se utopistico o meno, basato sull’amore accogliente, la comprensione, la tenerezza e la dedizione. Il primo passo è crederci!
La regista
Amalia Ignazi

Redazione
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Pubblicato il 18 Giugno 2022
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