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“Passo dopo passo, così abbiamo vaccinato l’intera Lombardia”

Marco Magrini, responsabile degli hub e dell’approvvigionamento dei vaccini della squadra di Guido Bertolaso, racconta come la Lombardia è passata dal quintultimo posto nella graduatoria nazionale sulla campagna vaccinale all'attuale primo posto

Vaccinazioni anti-covid, in Fiera a Milano cronometrati i tempi di somministrazione

Sono stati i cinque mesi più incredibili della sua vita. Marco Magrini racconta la sua esperienza nell’unità di crisi allestita da Guido Bertolaso per accelerare  la campagna vaccinale lombarda quando la Regione era al quintultimo posto nella graduatoria nazionale sulle vaccinazioni somministrate.

«Arrivavo da un anno di grande lavoro in ATS Insubria. Ero stato chiamato dal Direttore Generale Gutierrez e dalla Direzione strategica nella squadra di coordinamento delle attività covid 19. Mi sono occupato all’inizio di biosicurezza delle strutture aziendali e subito dopo di organizzazione e gestione tamponi: dalla logistica all’informatica, prima in via Rossi, poi a Malpensa, un’organizzazione impressionante, grazie alla collaborazione di tutti gli operatori aziendali a cui va il mio più sincero ringraziamento per il forte senso di responsabilità e di appartenenza. Abbiamo reso possibile l’attività testing sierologico ad oltre 21.000 docenti. Un’esperienza toccante ha riguardato l’ambito “disabilità”. E ancora i punti tampone drive trough di Fontanelle e Solbiate Olona. Mentre era in corso la pianificazione della campagna vaccinale sul territorio di ATS Insubria, il dott. Bertolaso mi ha coinvolto sul livello regionale. Mi sono da subito occupato di centri vaccinali massivi  e dell’approvvigionamento dei vaccini».

LA CAMPAGNA DELLA LOMBARDIA FA FATICA A INGRANARE

Con l’indignazione dello stesso Guido Bertolaso davanti alle code chilometriche fuori dall’ospedale Niguarda comincia il cambio di passo della macchina lombarda: « Quando il 12 aprile è subentrato il portale per le prenotazioni Posteitaliane, si è proceduto più speditamente. Il loro team, di circa 20 operatori, esprime una competenza informatica straordinaria.Costruiscono un sistema efficiente flessibile, vanno in tutti i centri a formare il personale.Il sistema regge anche 500.000 prenotazioni a giorno, dando a ciascuno appuntamenti quasi “su misura”.
Con l’entrata a regime su tutto il territorio regionale dei centri massivi a fine aprile, grazie al grande lavoro di ATS/ASST, si è arrivati, passo dopo passo, a guidare la classifica nazionale con performance che sembravano impossibili».
UNA SQUADRA CHE LAVORA A TESTA BASSA

L’unità di crisi, costituita da professionisti di estrazione diversa, comincia a lavorare a testa bassa. Ogni persona è responsabile di un pezzo di lavoro. Marco Magrini segue, con il Generale Antonio Pennino e il Politecnico di Milano, la rete lombarda costituita da 96 grandi hub: « Si è partiti con 10.000 vaccini al giorno per arrivare, nei momenti di massima produttività a 115.000 somministrazioni die. I nostri centri massivi avrebbero potuto sostenere anche un ritmo ben più alto, fino a 140.000. La produzione è, tutt’oggi, condizionata dalla disponibilità di vaccini forniti dalla Struttura Commissariale».

IL TERNO AL LOTTO DELLE FORNITURE

«Ancora oggi, 4 consulenti (economisti/ ingegneri gestionali guidati da Giulio Zucca) mi supportano nell’attività di gestione dei vaccini, dalla consegna al relativo utilizzo e di monitoraggio dell’andamento della campagna vaccinale. Per espressa volontà di Guido Bertolaso, nei nostri hub si consuma quasi il 100% del consegnato.
Certo che abbiamo vissuto momenti di tensione! Soprattutto all’inizio, quando le forniture arrivavano con il contagocce. La collaborazione proficua con la struttura commissariale ha permesso di far fronte alle diverse criticità. Ogni settimana viene assegnato alle regioni il target da raggiungere (500.000 vaccinazioni/die a livello nazionale; Regione Lombardia il 17%) e il calendario di fornitura dei vaccini (15 giorni prima della settimana di riferimento). La contrattazione è, però, pressochè giornaliera. A volte le consegne non coincidono con le date programmate. Ciò comporta il rischio di dover interrompere l’attività di somministrazione. Si può immaginare la delicatezza e l’importanza strategica dell’attività di programmazione e controllo. Fino a oggi, con oltre sei milioni di lombardi di vaccinati con due dosi, pochi sono i casi in cui si è reso necessario rinviare le date degli appuntamenti.

magrini

LE AGENDE CHE PROPONEVANO DATE NUOVE OGNI GIORNO

« In base alla programmazione attivavamo le agende sul portale di Poste. Oltre a quelle, però, ne avevano sempre  altre pronte ad aprirsi appena avevamo notizie di arrivi extra di vaccini. Ecco perché i lombardi hanno potuto cambiare date e cercare soluzioni migliori anche nei giorni successivi a quello del proprio appuntamento. Ogni mattina alle 8 facevamo il punto della situazione analizzando criticità e andamento. I 4 tecnici della società che mi supportava riferivano  il percorso di ogni singolo vaccino in ogni singolo hub».

IL TERRITORIO DIVISO PER ATS

« Con un lavoro  di programmazione meticoloso, ogni settimana, a cascata, si assegnavano gli obiettivi alle 8 ATS del Territorio e , per il loro tramite, alle ASST che sono i gestori dei centri vaccinali. Sempre attraverso il sistema Posteitaliane si è potuta monitorare l’attività di ogni singolo centro vaccinale, la somministrazione delle diverse tipologie di vaccino e garantire le compensazioni tra ambiti territoriali in caso di  carenze. Il lavoro delle ATS e delle ASST è stato prezioso perché ha consentito il rispetto rigoroso della programmazione e il raggiungimento degli obiettivi. Il contributo più significativo è stato quello degli operatori che, ininterrottamente dal 20 febbraio 2020 sono in trincea e lottano per contrastare la diffusione del virus e garantire la necessaria assistenza sanitaria. Un’efficienza da parte di tutti veramente lodevole».

I MOMENTI DIFFICILI

« Più di uno sicuramente. Inizialmente per l’avvio del nuovo sistema di prenotazione.  A seguire la programmazione legata alla disponibilità dei vaccini: in una prima fase scarsa e, poi, poco regolare. A fine giugno, ad esempio, le agende erano aperte fino a coprire una fornitura settimanale di 660.000 dosi Pfizer. A luglio c’è stato il dimezzamento della consegna che ci ha costretto a rivedere la strategia e la ridefinizione dei target vaccinali di ogni centro, per evitare disservizi e interruzione delle somministrazioni. Operazione non facile, scelte delicate come, a fine giugno, quella di differire 100.000 slot destinati nel mese di luglio agli under 18. Decisione, che fortunatamente non ha trovato attuazione grazie al lavoro di negoziazione con il team del Generale Figliolo che si è concluso con varie forniture aggiuntive».

IL PROBLEMA DI ASTRAZENECA

« Le indicazioni mutevoli sull’utilizzo del vaccino da parte degli Enti preposti e della informazione/comunicazione non hanno certo favorito una fluida organizzazione della campagna vaccinale, ostacolando anche il lavoro dei vaccinatori, alle prese con le preoccupazioni e le perplessità dell’utenza. Anche la gestione delle scorte ne ha risentito parecchio, per effetto dei cambi di età target. Regione Lombardia ha sempre osservato le indicazioni Ministeriali e del Commissario straordinario».

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LA CAMPAGNA VA VERSO LA CONCLUSIONE

«La campagna, ora, procede speditamente.  Il ritmo è costante: se all’inizio la media era di circa 12 vaccinazione all’ora, oggi si va molto più spediti con circa 20 somministrazioni all’ora a linea di attività. Le prenotazioni non viaggiano più come prima, ci assestiamo a circa 20.000 al giorno. In agosto, comunque, non si chiude, se la domanda tornerà a crescere , per effetto anche del rientro scuola, siamo pronti ad aprire nuove agende. La programmazione già prevede, dal 23 agosto, degli slot dedicati al mondo della scuola con l’obiettivo di assicurare a tutti almeno una dose per il ritorno il 13 settembre classe. Il 12 settembre, come già annunciato da Regione, si concluderà la fase di somministrazione della prima dosi».

IL TERZO RICHIAMO

«Regione Lombardia è pronta: scenari, obiettivi e organizzazione sono già delineati. Si attendendo le indicazioni ministeriali e della struttura commissariale».

LA PIU’ GRANDE OPERAZIONE DI SALUTE PUBBLICA A MEMORIA D’UOMO

«È  stata un’esperienza unica, un impegno gravoso, soprattutto all’inizio quando dovevamo pianificare ogni cosa. Abbiamo suddiviso la popolazione per zone e per fasce di età,  abbiamo costruito i centri massivi collocandoli in base alla domanda potenziale.  Personalmente ho vissuto un’esperienza umana e professionale straordinaria. Per questo ringrazio tutti, dall’ATS ai componenti dell’unità di crisi e Guido Bertolaso in particolare, perché mi hanno consentito di mettere al servizio della mia Regione le competenze maturate in questi anni».

E a questo punto, la voce di Marco Magrini di strozza. L’emozione, la fatica, la tensione si leggono in uno sguardo velato dalla commozione: « Abbiamo fatto una cosa enorme!»

 

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.
Pubblicato il 08 Agosto 2021
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