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Crisi Kidiliz, Zucchi e Id Valeurs acquisiranno 49 negozi

Alla base dell’accordo sottoscritto dalla Uiltucs e dalla Fisascat con Kidiliz (abbigliamento per bambini), la concreta tutela dei lavoratori

lavoro generiche

È la concreta tutela dei lavoratori la bussola dell’accordo sottoscritto dalla Uiltucs e dalla Fisascat con Kidiliz (abbigliamento per bambini), ora in procedura concorsuale. L’intesa, siglata in questi giorni, prevede da una parte il passaggio di circa un terzo della rete di negozi italiana a Zucchi e Id Valeurs (49 punti vendita), dall’altra l’uscita con incentivo per il resto dei lavoratori. Il gruppo impiega una cinquantina di dipendenti tra Varese, Como e Milano.

Si tratta di un passo importante (anche se parziale visto che i lavoratori a rischio sono 600 in tutto), arrivato a seguito della travagliata vicenda che ha visto Kidiliz Italia rivolgersi al tribunale francese con un atto certamente legale, ma che ha comportato una serie di conseguenze negative: pesanti ritardi nelle informazioni, mancanza di interlocutori, non utilizzo delle “risorse istituzionali” italiane.

Davanti a tutto questo, infatti, “le organizzazioni sindacali non hanno potuto esprimere direttamente al giudice i loro pareri e le loro preoccupazioni in rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici di Kidiliz”, come spiega Antonio Vargiu, responsabile delle trattative per la UILTuCS nazionale.

“La procedura – spiega Vargiu – è andata avanti rapidamente: chiusa la fase delle manifestazioni di interesse, il giudice francese ha constatato l’assenza di una proposta per l’acquisizione di tutta la rete di vendita italiana ed è passato a valutare le proposte di acquisizione parziale. L’offerta più convincente è stata giudicata quella di Zucchi combinata con quella di Id Valeurs”.

L’intesa è stata sottoscritta soltanto da UILTuCS e Fisascat, mentre la Filcams Cgil ha abbandonato la trattativa ritenendo che si dovesse seguire la strada dell’art.2112 cc senza deroghe, cosa che avrebbe comportato l’immediato abbandono del tavolo di trattativa e dell’offerta da parte sia di Zucchi che di ID Valeurs.

Ma cosa contempla l’accordo? Da una parte, per i dipendenti coinvolti, il passaggio ex art.47 in Zucchi e in ID Valeurs senza alcuna interruzione del rapporto di lavoro. Zucchi acquisirà 43 punti vendita, ai quali se ne aggiungeranno altri 3, che trasferirà ad una sua società costituita ex novo, Zuckids: i lavoratori trasferiti sono 160 e avranno il contratto applicato del Terziario Tds (Confcommercio). I negozi rilevati da ID Valeurs invece sono 3 e passeranno alla società con sede italiana Jacadì insieme con le loro 12 lavoratrici: anche loro avranno lo stesso contratto applicato.

Kidiliz, al fine di facilitare il passaggio, corrisponderà alle dipendenti il Tfr accantonato, il pro quota maturato degli stipendi e premi contrattuali, 13esima, 14esima, ferie e permessi non goduti e 10 giorni non pagati di settembre.

Dall’altra, per i dipendenti non trasferiti, Zucchi e ID Valeurs si impegnano a dare loro il diritto di precedenza sia per quanto riguarda sia Zuckids che per i marchi di ID Valeurs, Jakadì-Okaidi-Obaibi e Oxybull EJ. Sempre per chi rimane in Kidiliz c’è la possibilità di uscire dall’azienda con un incentivo ex art.14 cpcm “agosto”, il pagamento delle competenze maturate e il passaggio alla Naspi.

Infine le organizzazioni sindacali firmatarie ritengono che la “partita” per la tutela occupazionale non sia ancora del tutto chiusa e si ripropongono, quindi, di chiedere un incontro al Mise per verificare la possibilità che altre aziende possano acquisire ulteriori punti vendita nella fase liquidatoria.

Redazione
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Pubblicato il 03 Dicembre 2020
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