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Takahashia japonica a Bollate, situazione sotto monitoraggio

È una cocciniglia di origine asiatica, proveniente dall'Asia. I tecnici di Bollate stanno valutando anche di procedere con la rimozione meccanica degli insetti attraverso eventuali trattamenti invernali o potature mirate

Takahashia japonica

Vermicelli bianchi sugli alberi? Niente panico! Si tratta della Takahashia japonica, una cocciniglia di origine asiatica, proveniente dal Giappone e diffusa anche in Cina, Corea del Sud e India. La presenza in Europa è stata segnalata solo da alcuni anni a partire dalla provincia di Milano, ma è presente anche nelle vicine province di Varese e Monza Brianza.

«L’Uffico Ambiente del Comune di Bollate – ha detto l’Assessore all’Ambiente Emilia Pistone – sta seguendo la situazione con attenzione, raccogliendo le segnalazioni e comunicandole ad ERSAF (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste preposto al monitoraggio e alla salvaguardia del patrimonio vegetale regionale). I nostri tecnici, inoltre, stanno valutando anche di procedere con la rimozione meccanica degli insetti attraverso eventuali trattamenti invernali o potature mirate all’eliminazione dei rami maggiormente dissecati o infestati».

Come si riconosce e che danni provoca?

È facilmente riconoscibile durante la fine del periodo riproduttivo grazie ai caratteristici vermicelli bianchi dall’aspetto cotonoso, tubolari, formanti anelli lunghi da 4 a 5 cm di colore bianco. Dalle prime osservazioni condotte in Lombardia l’insetto si riproduce una sola volta all’anno in primavera, verso fine aprile inizio maggio. Ma i problemi maggiori sono causati dagli insetti in giovane età che si posizionano sulla parte inferiore delle foglie provocando, nei casi di infestazione più grave, danni a gemme e germogli. La diffusione naturale è facilitata in caso di alberature di una stessa specie disposte in filari lungo la strada e quindi questa cocciniglia si riscontra per lo più su alberi ornamentali come aceri, carpini, gelsi, bagolari, liquidambar.

Occorre subito precisare che ad oggi non risulta esserci nessun pericolo per l’uomo e\o per gli animali, anche se il controllo di questo insetto risulta complesso per diversi motivi quali la scarsa conoscenza della sua biologia e la mancanza di insetticidi specifici, oltre alle restrizioni vigenti all’uso dei prodotti fitosanitari per i possibili danni per l’ambiente e per gli insetti impollinatori, come le api.

 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Giugno 2023
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