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Produzione di miele: il grido di allarme degli apicoltori lombardi

In Lombardia persi oltre 3 milioni di chilogrammi di miele d’acacia. La spiegazione nel cambiamento climatico che ha portato basse temperature e piogge abbondanti nel momento della fioritura. Ve ne avevamo parlato a maggio nella nostra rubrica "Un anno con le api"

L’apicoltura lombarda sta attraversando una crisi profonda, forse la più grave degli ultimi decenni, complici soprattutto le condizioni metereologiche di questa primavera e l’insufficienza dei fondi e delle dotazioni finanziarie a disposizione del settore.

A lanciare l’allarme sono stati oggi in Commissione Agricoltura la presidente di Apilombarda Larissa Meani e il presidente dell’Associazione Apicoltori Lombardi Claudio Vertuan: le due associazioni rappresentano l’80% degli apicoltori lombardi.

«A causa del cambiamento climatico, per la terza volta negli ultimi quattro anni, i nostri apicoltori non solo non hanno potuto produrre miele millefiori primaverile e miele di robinia (acacia), ma hanno dovuto supportare le api ridotte alla fame e impossibilitate a bottinare con abbondanti nutrizioni di soccorso per assicurare la loro sopravvivenza», hanno sottolineato Meani e Vertuan, che hanno ricordato come peraltro l’84% delle specie vegetali e il 76% della produzione alimentare in Italia dipende dall’impollinazione ad opera delle api domestiche e selvatiche.

Si stima che il danno economico per il solo miele di acacia si attesti quest’anno intorno ai 20 chilogrammi per alveare, che in Lombardia significa oltre 3 milioni di chilogrammi di perdita produttiva.

Di questa crisi e delle difficoltà delle api e degli apicoltori VareseNews aveva parlato a maggio in occasione della puntata primaverile della rubrica “Un anno con le api”, curata dall’apicoltore di Casciago Federico Tesser dell’azienda Agricola Fonteincantata. In quella che avrebbe dovuto essere una puntata esemplificativa dell’esplosione del raccolto, della fioritura e dell’attività delle api, ci siamo trovati a dover parlare di cambiamento climatico e api (e apicoltori) in crisi.

GUARDA IL VIDEO E LEGGI LA RUBRICA “UN ANNO CON LE API”

Il cambiamento climatico mette in difficoltà le api e gli apicoltori

In Lombardia al 31 dicembre 2022 erano censiti 8.773 apicoltori che mantenevano 160.555 alveari. I due terzi degli alveari sono allevati da 1.523 imprenditori apistici.

Nel 2022 la produzione nazionale di miele è stata di circa 24mila tonnellate che corrispondono ad un valore di 144 milioni di euro. A livello regionale la stima produttiva è pari a 1.610 tonnellate corrispondenti a un valore di circa 9,6 milioni di euro.

«Le produzioni degli ultimi 5 anni sono state altalenanti e nel complesso deficitarie – hanno evidenziato i rappresentanti degli apicoltori -. Il settore ha necessità di interventi a breve termine che possano ammortizzare la situazione di crisi delle aziende in attesa di soluzioni future. Sono sempre più indispensabili e urgenti nuovi interventi a sostegno dei maggior costi e dei minori guadagni».

Il presidente della Commissione Agricoltura Floriano Massardi ha assicurato la massima attenzione dell’istituzione regionale nella consapevolezza della gravità della situazione, e nei prossimi giorni prenderà contatto con l’assessorato regionale per confrontarsi su possibili misure e interventi straordinari da mettere in campo a sostegno dell’apicoltura lombarda.

Redazione
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Pubblicato il 22 Giugno 2023
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