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Turismo e ristorazione in Lombardia sono ripartiti anche senza i russi

Secondo un'indagine di Confcommercio Lombardia, americani e mediorientali compensano la mancanza dei turisti russi. Difficoltà a trovare personale

cameriere

Ormai non è più solo una sensazione: il terziario lombardo è ripartito. È quanto emerge da un’indagine effettuata da Confcommercio Lombardia. «Uno dei settori in maggiore ripresa – commenta il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti – è sicuramente il turismo che beneficia di diversi fattori: riscoperta di destinazioni vicine, fine delle restrizioni, comprese quelle per i turisti che vengono dall’estero, e la ripresa di eventi e fiere, come il Salone del Mobile di Milano, che porta l’occupazione media delle strutture alberghiere del capoluogo lombardo all’80%».

Bene anche i laghi: a Como sono tornati i flussi pre-pandemia e lo stesso vale per il lago di Garda e quello d’Iseo, con stanze occupate tra l’80 e il 90% nei weekend e tra il 50 e il 60% nei giorni feriali (con la parziale ripresa dei viaggi business). Prospettive positive anche per la montagna e altri capoluoghi, come ad esempio Mantova, che già per il ponte di questo 2 giugno registra occupazioni fino al 70% in molte strutture. Importanti flussi dal Medio Oriente e soprattutto dagli Stati Uniti – grazie alla fine delle restrizioni e al rafforzamento del dollaro – compensano l’assenza di turisti russi e dei viaggiatori provenienti dal mercato asiatico. Il flusso di turisti fa da traino anche alla ristorazione, che sta già beneficiando della ritrovata voglia di convivialità, e del ritorno dei lavoratori in ufficio per la riduzione dello smart working.

Gli 11,7 miliardi di euro spesi per i consumi fuori casa nel 2021, potrebbero infatti diventare 13,9 nel 2022 (stima Ufficio studi Fipe-Confcommercio su dati Istat). A trarne vantaggio anche la moda, settore che sta ripartendo e che conta di confermare il trend positivo grazie a maggiori occasioni di socialità e grandi eventi di caratura internazionale come il Salone del Mobile. L’incremento di visitatori si scontra, però, con la mancanza di personale: come cuochi, camerieri e altri addetti alle professioni turistiche. «Un quadro positivo e di ripartenza – rileva Massoletti – anche se rimangono alcune incertezze per il medio periodo legate ai rincari energetici e all’inflazione che rischiano di incidere sulla capacità di spesa delle famiglie».

Redazione
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Pubblicato il 02 Giugno 2022
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