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La ex Accorsi di Legnano è ancora in cerca di “inquilini”: in arrivo la procedura per trovare un gestore

La giunta di Legnano ha approvato lo schema dell'avviso pubblico che avvierà della procedura per individuare l'operatore cui assegnare la ex Accorsi

Generica 2020

Dismessa nel 2012, completamente ristrutturata grazie al bando per la riqualificazione delle periferie ma ancora vuota. Potrebbe essere arrivato il momento della svolta per la ex RSA Accorsi di Legnano, per la quale nelle scorse settimane la giunta Radice ha approvato lo schema dell’avviso pubblico che a breve segnerà l’avvio della procedura per l’individuazione di un operatore cui assegnare in concessione l’immobile.

L’edificio che una volta ospitava la casa di riposo intitolata all’ex sindaco della Città del Carroccio Luigi Accorsi era stato rimesso a nuovo dal punto di vista strutturale grazie ad “Integration Machine”, il progetto presentato da Legnano, Rescaldina e Castano Primo e inserito nella cornice della più ampia proposta grazie alla quale la Città Metropolitana è risultata tra i vincitori del bando periferie promosso da Palazzo Chigi nel 2016. Alla base della proposta c’era l’obiettivo di riqualificare le periferie dell’Alto Milanese attraverso una “macchina per l’integrazione” che, a partire dalla riqualificazione di tre edifici – uno per ciascuno dei tre comuni –, innescasse un processo di inclusione sociale.

E infatti l’idea era quella di fare della ex Accorsi un polo destinato in parte all’housing e in parte a servizi: una volta chiuso il cantiere, però, la fase progettuale si è rivelata più complicata del previsto. Così, mentre sul fronte dei servizi si è passati da co-progettazione e co-programmazione per arrivare alla partecipazione – con esito negativo – al bando “Welfare in ageing” promosso dalla Fondazione Cariplo, i 33 monolocali e i quattro bilocali realizzati nella ex RSA restano tuttora in cerca di un gestore.

La procedura, nei piani di Palazzo Maliverni, dovrà «garantire una gestione integrata ed unitaria dell’immobile, preferibilmente con un unico operatore», «erogare un mix funzionale di servizi al territorio in grado, per quanto possibile, di rendere auto sostenibili le attività» e «completare il percorso di rigenerazione urbana». Come? Con alloggi temporanei per lavoratori – come insegnanti, trasfertisti e operatori del settore sanitario – o studenti, percorsi di autonomia abitativa per soggetti fragili o comunque in situazioni di disagio, spazi per lo studio, la formazione e laboratori post diploma, biblioteche o convegnistica ma anche spazi di carattere socio-ricreativo, culturale o comunque aggregativo.

Lo schema di avviso pubblico approvato dalla giunta parla di un canone di concessione annuo posto a base della procedura di 214.496 euro e di un canone agevolato per 42.899,20 euro per gli enti che abbiano messo nero su bianco nel proprio statuto l’assenza di fini di lucro. Il termine fissato dalla giunta per le proposte è quello del prossimo 14 dicembre: è facile prevedere uno slittamento, visto che l’avviso pubblico vero e proprio non è ancora stato pubblicato, ma la speranza resta quella che con il nuovo anno la ex Accorsi vada finalmente incontro al proprio futuro.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Ottobre 2023
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