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Il patrimonio arboreo di Legnano sta cambiando complice il maltempo

La riflessione dell'agronomo Vavassori. Bisogna rivedere la scelta delle specie di piante da inserire nel contesto urbano e la modalità di piantumazione.

Rigenerazione del parco Castello di Legnano

Il panorama arboreo delle città sta cambiando. Un mutamento dettato dalle stagioni che presentano eventi atmosferici estremi. Nel contempo si sta sempre più formando una coscienza collettiva pronta a prendersi cura del patrimonio arboreo e dell’ambiente, «la casa» di ogni essere umano. Di questo ne è convinto  Angelo Vavassori, responsabile della B.U. Manutenzione del verde pubblico di Legnano. L’agronomo è intervenuto in questo periodo ancora caratterizzato dai lavori di messa in sicurezza delle aree verdi cittadine colpite dal maltempo abbattutosi con violenza il 24 luglio. Tra queste zone, il parco Castello dove sono ancora in corso gli interventi di taglio e sgombero delle essenze sradicate e abbattute dal vento.

Analizzando i danni accusati a Legnano, è emerso che alcuni alberi sono caduti perchè già malati (come quello in via Candiani attaccato da un fungo) altri, invece, sono stati proprio sradicati (come l’essenza in corso Italia). A fronte di ciò, Vavassori sottolinea: «Il 10% degli alberi cade per rottura, mentre il 90% per sradicamento perché le radici non hanno spazio necessario per radicarsi». Le radici, che assicurano la stabilità, si espandono nel terreno per circa un metro di profondità, stessa misura in larghezza (va immaginato intorno al troco un cerchio dal diametro di un metro).

Alberi autoctoni e latifoglie “amici verdi” in città

In estate c’è la siccità, oppure arrivano temporali violenti. Mentre in inverno il freddo è intenso. Non c’è via di mezzo perciò è necessario adattarsi e ricordarsi di «dare il giusto spazio agli alberi e alle sue radici così che siano più sicure e stabili in caso di eventi atmosferici violenti».

Per i legnanesi è arrivato il momento di cambiare stile di vita, iniziando così a vestire i panni di «custodi» del verde. Un punto di vista condiviso anche dal consigliere Giacomo Pigni consigliere comunale delegato ai parchi inclusivi durante l’ultimo Consiglio Comunale. In quest’ottica va quindi ripensata la scelta delle specie di piante da inserire nel contesto urbano e alla modalità di piantumazione. Come precisa Vavassori, non c’è più spazio per le conifere piantumate per lo più dagli anni 50 in poi. Un esempio fallito nel tempo è rappresentato per l’appunto dal parco Castello: «Negli anni ’70 non era una politica sbagliata la piantumazione di pini e conifere. Allora c’era la nebbia ed il clima era ben diverso. Oggi bisogna pensare a piante più resistenti agli eventi atmosferici estremi». A correre in aiuto ci sono le latifoglie, ossia le essenze resistenti caratterizzate da foglie larghe: «Sono le più idonee, parliamo di querce autoctone, betulle oppure frassini e aceri. Nell’elenco ci sono anche i tigli, Lagerstroemia, Ligustrum japonicum e la Jacaranda».

Protocolli per tutelare il patrimonio arboreo

Entrando nel dettaglio Vavassori ricorda che Legnano è tra i comuni che hanno un articolato regolamento del verde. Ciò significa avere un protocollo «da rispettare anche durante i cantieri pubblici». Importante poi il censimento del patrimonio arboreo: «Ciò permette di avere un corretto stato di salute di tutte le essenze presenti in città. Questo non vuol dire riuscire a prevedere con precisione la caduta di alberi durante le violente tempeste. Semplicemente si possono ridurre i rischi cercando di togliere o curare gli alberi malati. Ed è un’attività di monitoraggio che va rinnovata con costanza». Una regola, però, va data anche ai privati: «Basta ai tagli drastici, fatti per lo più per paura  – spiega l’agronomo-. Facendo così si si pensa di riuscire a governare l’albero, in realtà lo si rende più fragile. Ed attenzione: quando si svolgono lavori, o si avviano cantieri è bene non tagliare le radici. Per un albero la radice è l’equivalente delle fondamenta per una casa. Ribadisco: oggi più che mai i cittadini devono imparare a conoscere gli alberi e rispettare anche le loro esigenze».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Agosto 2023
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