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Antares Legnano: a febbraio due appuntamenti per osservare la Luna

Il periodo migliore per l’osservazione sarà sabato 5 febbraio oppure domenica 20 febbraio, cioè 5 giorni dopo la Luna nuova o 4 giorni dopo la luna piena

Luna piena straordinaria

Orbita a una distanza media di circa 384400 km dalla Terra ed è sufficientemente vicina per essere vista ad occhio nudo. È la Luna, l’unico satellite del pianeta Terra, che ha ispirato per secoli la fantasia di scrittori e poeti. E nonostante sia ancora inverno, gli amanti della volta stellata non mancheranno di certo ai due appuntamenti segnalati da Antares Legnano per «scoprire la superficie lunare». Il periodo migliore per l’osservazione sarà sabato 5 febbraio oppure domenica 20 febbraio, cioè 5 giorni dopo la Luna nuova o 4 giorni dopo la luna piena.

Questo mese Antares ha proposto l’immagine della superficie Lunare che ritrae la zona sud est «incentrata sul cratere Janssen che prende il nome dall’astronomo francese Pierre Janssen (1824-1907)».

antares - luna

Il cratere Janssen, di circa 190 Km di diametro, è una formazione con bordi poco elevati e danneggiati da numerosi crateri d’impatto come Fabricius a nord-est e Lockyer a sud-ovest. «Al suo interno oltre a numerosi craterini, collinette e rilievi di varie dimensioni ospita un lungo solco denominato Rimae Janssen che partendo dal bordo inferiore del cratere Fabricius si estende verso sud con andamento lievemente circolare – spiega Vittorio Marinoni astrofilo di Antares Legnano -. Altro cratere interessante è Pisticus che prende il nome da un matematico tedesco del 16° secolo e che al suo interno ospita una montagna in parte danneggiata da un altro cratere più piccolo. Pisticus che ha un diametro di circa 80 Km è conosciuto in quanto è stato protagonista di un fenomeno transitorio (i cosidetti LTP, Lunar Transient Phenomena) documentato fotograficamente. Poco più sopra possiamo notare il cratere Riccius dedicato al Gesuita italiano Matteo Ricci, che spese gran parte della sua vita missionario in Cina. Il cratere di poco più di 70 Km di diametro appare letteralmente bombardato con numerosi crateri d’impatto sia sui bordi che nel fondo. Tutta l’area appare tormentata con strutture danneggiate e consumate nel tempo ma anche con formazioni più nette che denotano una formazione più recente».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Febbraio 2022
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