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Prof. Mazzone: «Grazie di cuore a tutti i donatori»

Il direttore del dipartimento di Area Medica, ASST Ovest Milanese ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi organizzata dalla Fondazione dei 4 Ospedali

Fondazione dei 4 Ospedali

«Grazie di cuore a tutti i donatori generosi che, in questa emergenza sanitaria, hanno effettuato donazioni alla Fondazione degli Ospedali di Legnano. Ci hanno permesso di migliorare la nostra capacità tecnologica nella cura dei pazienti». Così il prof. Antonino Mazzone direttore del dipartimento di Area Medica, ASST Ovest Milanese ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi organizzata dalla Fondazione dei 4 Ospedali denominata “Stop al Coronavirus”.

«Il metodo clinico va attualizzato ma non dobbiamo crearlo dal nulla. Al contrario dobbiamo partire da quello che il passato ci ha regalato – commenta Mazzone -. Tuttavia, anche se gli antichi maestri ci hanno insegnato molto, il progresso tecnologico ha allontanato molti medici da principi irrinunciabili del metodo stesso: il paziente è la principale fonte delle informazioni necessarie al ragionamento e quindi alle decisioni conseguenti; per questo la raccolta delle informazioni deve iniziare dal colloquio e completarsi con l’esame fisico».

Le nuove tecnologie, secondo il prof. Mazzone, devono rappresentare un potenziamento del metodo clinico che deve «comunque basarsi sul ragionamento per la gestione della sempre maggiore complessità. Oggi abbiamo la necessità di rivisitare il metodo clinico arricchendolo di tutti quegli elementi etici, epistemologici, metodologici e tecnologici che possono fare diventare l’internista, e in generale il medico, consapevole di tutti quegli strumenti cognitivi, pratici e tecnologici facilmente accessibili e necessari per realizzare nei fatti una pratica clinica eccellente. Per questi motivi abbiamo acquisito nuove tecnologie, grazie ai tanti donatori della Fondazione degli Ospedali di Legnano, come gli ecografi portatili (V-scan), strumenti portatili come un normale smartphone che può supportare in maniera decisiva la visita medica cuore polmoni, fegato reni vescica ecc. Un grande avanzamento tecnologico a letto del malato, che permette di eseguire esami completi permettendo una diagnosi, spesso precisa come nella Polmonite da Covid 19. Infatti per questo tipo di patologia l’ecografia polmonare è più affidabile e più precisa della radiografia del torace, risparmiando inoltre una esposizione a radiazioni ionizzanti».

Per il medico, questa tecnologia acquisita, permette di «completare l’esame obiettivo, che rimane fondamentale, ma con le tecnologie a letto del malato ci permette di approfondire, di fare diagnosi senza spreco di tempo. Queste tecnologie ormai acquisite dovrebbero essere diffuse nel territorio e diventare anche patrimonio della medicina del territorio, in maniera tale da indirizzare correttamente chi deve approfondire o chi non necessità di cure e dunque recarsi in ospedale. Questo periodo di emergenza, a parte gli enormi sacrifici di tutti i medici ed infermieri, non è passato invano. Grazie a tutti coloro che hanno donato alla Fondazione, ed hanno permesso le acquisizioni tecnologiche che rimarranno per curare i covid 19, ma soprattutto tutti i malati che necessitano di cure, soprattutto gli anziani e polipatologici che stanno di nuovo riempendo i reparti.

«Permettetemi di ringraziare medici ed infermieri – la sua conclusione -, che si impegnano tutti i giorni ad apprendere nuove tecnologie molto utili per i malati, non dimenticando quel calore umano che fa del rapporto medico paziente il fulcro della cura».

Redazione
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Pubblicato il 08 Maggio 2020
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