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ISTITUTI VINCI A LEZIONE DAL VICE QUESTORE

Il dr. Gianluca Dalfino si è intrattenuto con gli allievi degli Istituti di via Mantova per illustrare i compiti propri delle Forze dell’ordine...

La Polizia di Stato incontra gli studenti degli Istituti Vinci. Il vice questore di Gallarate Gianluca Dalfino si è intrattenuto con gli allievi delle classi quinte e quarte degli Istituti di via Mantova per illustrare i compiti propri delle Forze dell’ordine.

Ben presto si è passati dall’informazione generale sui fini istituzionali della Polizia alle risposte che più direttamente interessano i giovani che stanno per finire gli studi. E quindi si è parlato dell’attività lavorativa nell’ambito della P.S., della vita che si svolge nell’interesse della sicurezza dei cittadini, delle qualità di un buon poliziotto.

L’interesse da parte di tutti gli allievi è stato sempre elevato e  anche il pubblico delle alunne si è mostrato  attento ad un futuro lavorativo nell’ambito della vita militare. Alla domanda del preside, prof. Vinci, di tracciare un po’ l’identikit dell’aspirante poliziotto, il commissario ha messo al primo punto la curiosità. Il buon poliziotto deve essere curioso, deve stupirsi, ad esempio, di comportamenti non solo genericamente desueti ma anche semplicemente non usuali. Ad esempio insospettirsi se una persona staziona in un luogo per un tempo eccessivamente prolungato senza evidenti motivi; quindi tenerla d’occhio, ripresentarsi dopo un po’ di tempo sul posto, e se del caso chiedere i documenti. Il buon poliziotto deve prevenire, non può aspettare che gli eventi accadano, non può esimersi dal fare accertamenti anche se il diretto superiore non ne è a conoscenza o non ha dato l’eventuale ordine.

Resta comunque che Gallarate, a detta del vice questore, è una città in cui non ci sono particolari problemi d’ordine pubblico, nonostante abbia una forte presenza di immigrati. Anzi il dirigente svolge una funzione mediatrice e conciliatrice nell’ambito delle differenti situazioni culturali che sono venute a determinarsi proprio con il flusso migratorio. E poi il poliziotto deve lavorare in squadra. Ecco la seconda capacità che deve possedere. Il dr. Dalfino sorrideva riferendo dei vari film e sceneggiati televisivi in cui il poliziotto è protagonista solitario. Saper lavorare in squadra, dove – come insegnano appena entri in Polizia – “ognuno è necessario ma nessuno è indispensabile”, è il vero valore aggiunto. Fare il poliziotto è una professione che richiede doti di onestà, di abnegazione, di consapevolezza di essere al servizio dei cittadini e dello Stato. Un impegno che va sempre onorato. E se nelle Forze dell’ordine c’è una mela marcia, va eliminata in modo esemplare. Come lo stesso dirigente ha tenuto a sottolineare con decisione ai ragazzi.

Redazione
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Pubblicato il 16 Marzo 2013
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