Polo Baraggia, il Comitato No Discarica: “Consiglio aperto solo un teatrino, comune schierato con il privato “
Dura presa di posizione anche da Alleanza Verdi e Sinistra, Bene Comune e Partito Democratico

Volano parole pesanti a Cerro Maggiore dopo il consiglio comunale aperto sul futuro del Polo Baraggia, l’area a cavallo con Rescaldina al centro di tante battaglie contro l’allora discarica negli anno ’90. Un consiglio comunale decisamente “affollato” che ha di fatto ribadito la “voragine” tra la posizione dell’amministrazione e quella del Comitato No Discarica, con chi si oppone al progetto che non ha esitato a parlare di «farsa» e «teatrino studiato a tavolino, dove la cittadinanza è stata presa in giro nel modo più sfacciato».
Il Comitato No Discarica: “Cittadini costretti a difendersi da soli”
«Poco prima dell’inizio del consiglio, l’amministrazione ha tenuto, anticipandola di un giorno rispetto ai tempi concordati, la riunione conclusiva della conferenza dei servizi sul progetto del Polo Baraggia – è l’accusa del Comitato No Discarica -. Un atto gravissimo, che ha svuotato di significato ogni confronto pubblico. Le proposte, le osservazioni, il coinvolgimento dei cittadini: tutto è stato ridotto a una formalità, perché l’accordo con il privato era già chiuso. Durante il dibattito ai cittadini è stato chiesto di stringere i tempi e di non esprimere il proprio dissenso. E intanto, non una delle proposte protocollate nei sette giorni concessi dall’amministrazione è stata letta, ma ancora peggio, non un solo progetto alternativo è stato portato dalla giunta a riprova della trattativa fatta in sette anni con l’operatore, segno che l’amministrazione ha solo accettato passivamente quanto proposto dal privato. Nient’altro. In chiusura, l’approvazione di una mozione che non prende posizione, ma si limita a “inoltrare” le proposte dei cittadini all’operatore privato».
«Ma chi governa a Cerro Maggiore – proseguono dal comitato -? Il sindaco e la giunta eletti dai cittadini, o l’operatore che detta tempi, contenuti e scelte? Se il proprietario avrà la benevolenza di accettare una delle 13 proposte protocollate dalla cittadinanza in sostituzione al lavoro che avrebbe dovuto fare l’amministrazione, l’iter dovrà essere riaperto con una nuova conferenza dei servizi. Ma chi può credere che un privato, che ha già in mano un iter favorevole, voglia ricominciare da capo, perdendo tempo e soldi? In un’amministrazione seria, il privato propone, il comune valuta e tutela l’interesse pubblico. A Cerro Maggiore, invece, il comune fa da passacarte, e i cittadini sono costretti a difendersi da soli. Lo ha confermato la stessa sindaca, che ha ribadito la volontà, espressa fin dalla campagna elettorale, di “chiudere quel buco”, lasciando intendere che ogni alternativa, per quanto sostenibile o utile alla comunità, non sarà mai davvero presa in considerazione. Vedere il sindaco e la giunta di un paese di 15.000 abitanti ridurre il proprio ruolo a quello di passacarte e segretari di un privato, per quanto potente, è semplicemente avvilente. È uno spettacolo che umilia la dignità delle istituzioni e offende l’intelligenza dei cittadini. Ridicolo anche solo pensare che l’operatore possa mettere la sicurezza e la salute dei cittadini davanti ai soldi che guadagnerà con questo progetto.
«Volete davvero inoltrare le proposte dei cittadini? Allora trasmettete anche il vostro mandato con loro – conclude il Comitato No Discarica rivolgendosi direttamente all’amministrazione, criticando anche la scelta, finalizzata alla trasmissione in streaming, di tenere la seduta «in una sala consiliare inadatta ad accogliere oltre 200 persone» -. Perché la vostra posizione è chiara: non siete indecisi, siete schierati col privato. E chi si schiera contro i cittadini non dovrebbe governare. Se solo aveste scelto di rappresentare la comunità, avreste avuto alle vostre spalle centinaia di cittadini, uniti, senza bandiere. Avete scelto altro. Avete scelto di servire interessi che non sono quelli pubblici. Avete scelto di riportare i camion sul territorio, di far sversare materiali contenenti arsenico, cromo, cadmio, nichel e idrocarburi a fronte di proposte sostenibili che non prevedono alcun riempimento. Il vostro progetto per questo territorio è chiaro: trasformarlo in un bancomat. Un’occasione di profitto, non un bene da tutelare. A Rescaldina, grazie al coraggio e all’opposizione dell’amministrazione, sono state proposte terre e rocce pulite, da noi, tra le altre cose, è stata chiesta l’autorizzazione a costruire un impianto di trattamento e smaltimento rifiuti. Se non siete più in grado di rappresentare l’interesse collettivo, abbiate almeno la dignità di dimettervi. Non siete stati eletti per obbedire a interessi privati, ma per difendere una comunità. E se non lo fate, la responsabilità sarà totalmente vostra».
Alleanza Verdi Sinistra: “Politica che si piega agli interessi privati”
Sulla stessa linea anche Alleanza Verdi Sinistra. «Ancora una volta assistiamo a una politica che si piega agli interessi privati, dimenticando che la salute dei cittadini è un bene pubblico e non può essere delegata ad alcun soggetto privato – sottolineano -. Siamo convinti che il futuro dell’area ex Baraggia debba essere deciso nell’interesse della collettività e non sulla base di logiche speculative. Troppe volte abbiamo sentito evocare il “bene dei cittadini”, mentre nei fatti la politica ha favorito interessi lontani da questo principio. Diciamo basta alla mancanza di etica politica e denunciamo questa mancanza di
responsabilità da parte dell’amministrazione comunale oltre al fatto che anche il controllo deve rimanere nelle mani del pubblico e non demandato al privato».
«Non possiamo dimenticare le lotte degli anni ’90 che portarono alla chiusura della discarica. Oggi, una politica sorda e priva di visione tenta di riaprirla – aggiungono -. Come Alleanza Verdi e Sinistra, esprimiamo solidarietà ai cittadini cerresi e cantalupesi e al Comitato No Discarica, per l’assenza di risposte politiche su un tema così sentito e rilevante per la comunità e appoggeremo le iniziative che il Comitato intenderà proporre. Sosteniamo e appoggiamo il Comitato No Discarica per l’impegno profuso nella difesa del bene comune. Ribadiamo che, ieri come oggi, le nostre idee sono dalla parte della cittadinanza. Continueremo a sostenere chi si impegna con coraggio per l’ambiente, la salute e la giustizia sociale».
Bene Comune: “Riaprire la discarica è una precisa volontà politica di chi governa”
Critiche anche dalla civica di centrosinistra all’opposizione Bene Comune. «Il fatto che il consiglio si sia tenuto dopo la riunione della conferenza dei servizi, relativa al progetto che prevede il conferimento nell’ex discarica di materiali potenzialmente pericolosi, è stato un gesto provocatorio e irrispettoso – sottolinea la minoranza -. La richiesta ai cittadini di presentare e protocollare proposte alternative per il recupero ambientale dell’area, tra l’altro concedendo un tempo brevissimo, si è dimostrata così una farsa. Se ci fosse stata davvero la volontà di dialogare e di modificare il progetto già presentato, la giunta avrebbe dovuto scegliere di appoggiare con convinzione e di sviluppare le diverse proposte alternative presentate, schierandosi a sostegno dei cittadini. Ha invece scelto di non farlo! E questo perché riaprire la discarica, nelle forme e nei modi già stabiliti con il proprietario dell’area, è una precisa volontà politica di chi ci governa, come confermato proprio dal sindaco durante il consiglio
comunale aperto».
«Ne prendiamo atto, e per questo motivo la lista Bene Comune non ha votato la mozione, presentata all’ultimo minuto dalla maggioranza, che si limita a sottoporre all’attenzione della proprietà le proposte alternative presentate dai cittadini – concludono da Bene Comune -. Ci è sembrata una presa in giro, un tentativo di nascondere una decisione già ampiamente presa. La cosa da fare avrebbe dovuto essere, proprio in occasione del consiglio comunale aperto, rinunciare pubblicamente a proseguire con il progetto di riapertura della discarica per il conferimento di nuovi materiali. Prendiamo atto che questo non è avvenuto: la giunta Berra se ne assume e se ne assumerà tutte le responsabilità».
Il PD: “Falsa apertura alla partecipazione e decisioni già prese”
Pioggia di critiche sulla maggioranza anche dal Partito Democratico. «Negli ultimi mesi, e con maggiore evidenza nelle ultime settimane, sono emersi elementi politici che dimostrano un forte scollamento tra quanto raccontato alla cittadinanza e gli atti concretamente compiuti da chi governa il nostro comune – commentano i Dem -. Il cambio di destinazione d’uso del terreno, approvato da questa giunta attraverso la variante al PGT, ha di fatto aperto la strada alla possibilità di conferire nel sito rifiuti come arsenico, cianuro, fanghi industriali e ceneri provenienti da inceneritori. D’altronde, la famigerata tabella B ha come descrizione “elenco dei materiali inquinanti”. Questi materiali sono inquinanti, lo dice la parola stessa. Una scelta grave, che ha trasformato radicalmente la natura dell’intervento. Nulla a che vedere con una riqualificazione ambientale».
«A ciò si aggiunge il comportamento istituzionalmente discutibile tenuto durante l’ultimo consiglio comunale – aggiungono dal PD -: non solo è stata anticipata a poche ore prima la conferenza dei servizi, rendendo evidente la volontà di portare avanti il progetto a prescindere dal confronto, ma l’amministrazione non ha nemmeno risposto a una semplice domanda: “In sette anni di governo del territorio, quali proposte alternative avete portato avanti oltre a questa?” Una domanda chiara. Una risposta che non è arrivata».
«Il Partito Democratico ritiene che questo modo di procedere, tra una falsa apertura alla partecipazione e decisioni già prese, sia un tradimento del mandato istituzionale – concludono i Dem -. Chi governa deve farlo nell’interesse della collettività, non con logiche di blindatura o delega ai soggetti privati. Per questo motivo, chiediamo all’amministrazione un cambio di passo netto e immediato nella gestione del progetto, l’interruzione dell’iter finché non verrà ristabilito un reale processo di confronto con la cittadinanza e, se davvero non si ritiene in grado di difendere il territorio e rappresentare i cittadini, di rimettere il proprio mandato. Dal canto nostro, da questo momento si passa dalle parole ai fatti! Saremo in prima fila in tutte le iniziative di contrasto alla discarica, sia come supporter, sia come organizzatori. Non è più tempo di propaganda. È tempo di risposte».
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