Coriste del Legnanese morte in un incidente, pena ridotta a 6 anni e 3 mesi per il 27enne che tamponò la loro auto
Il 27enne, chiamato a rispondere di doppio omicidio stradale, omissione di soccorso e false generalità, in primo grado era stato condannato a sette anni e sei mesi di carcere

La Corte di Cassazione ha ridotto a sei anni e tre mesi di carcere la condanna per il 27enne di origine nigeriana che nella notte fra sabato 8 e domenica 9 ottobre 2022 tamponò nella periferia di Novara l’auto su cui viaggiavano quattro componenti del coro Let’s Gospel di Nerviano nel tragico incidente costato la vita a Gabriella Andreasi, 63enne di Cerro Maggiore, e Daniela Cassina, 48enne di Busto Garolfo, moglie dell’ex sindaco di Nerviano Massimo Cozzi.
Il 27enne, chiamato a rispondere di doppio omicidio stradale, omissione di soccorso e false generalità, in primo grado era stato condannato a sette anni e sei mesi di carcere. All’uomo erano stati contestati una serie di comportamenti negligenti alla guida, cui si è aggiunta l’aggravante di essere scappato senza prestare soccorso ai feriti. Per lui la Procura aveva chiesto nove anni di reclusione, mentre la difesa aveva chiesto il minimo della pena con tutte le attenuanti.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le due donne quella notte si trovavano a bordo di una Fiat Panda quando la loro macchina era stata violentemente tamponata dall’auto guidata dal 27enne che dopo lo scontro era fuggito, salvo poi essere identificato e arrestato dai Carabinieri. La loro morte aveva lasciato Busto Garolfo, Cerro Maggiore e Nerviano attonite e incredule.
«Fino a quando non le vivi in prima persona non puoi capire, pensi sempre che queste cose capitino solo agli altri – commenta amareggiato Massimo Cozzi -. È successo tutto in una notte e ti ha cambiato improvvisamente la vita. Già dalla prima sentenza ho smesso di credere nella giustizia italiana, ora addirittura si premia chi ha ucciso due persone con uno sconto di pena. Guidava ubriaco a velocità folle, senza assicurazione ed è scappato senza prestare soccorso, preoccupandosi di togliere le targhe mentre due persone stavano morendo».
«Nessuno mi ridarà più indietro una persona sempre sorridente e meravigliosa come la Dani, mentre chi ha commesso tutto ciò, magari con ulteriori sconti di pena per buona condotta, uscirà più avanti tranquillamente dal carcere – aggiunge il marito della vittima -. Vergognoso è dire poco e non aggiungo altro. Da parte mia voglio solo ricordare la Dani con il suo splendido sorriso, con la sua amica Gabriella, con altre iniziative per beneficenza, che saranno organizzate nei prossimi mesi, con l’unico scopo di ricordarla e potere aiutare gli altri».
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