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“Viaggio nella memoria della Cerro nascosta” per riscoprire il ‘900 con gli studenti di Cerro Maggiore

Per accompagnare il paese alla (ri)scoperta della storia cittadina negli anni della seconda guerra mondiale gli studenti hanno realizzato tre pannelli multimediali e una targa commemorativa

“Viaggio nella memoria della Cerro nascosta” con gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di Cerro Maggiore, che alle porte del 25 aprile hanno presentato al paese i pannelli multimediali e la targa che d’ora in avanti accompagneranno chi si fermerà a leggerli alla (ri)scoperta di eventi e personaggi che hanno segnato il comune del Legnanese negli anni della seconda guerra mondiale.

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"Viaggio nella memoria della Cerro nascosta" per riscoprire il '900 con gli studenti di Cerro Maggiore 4 di 12

L’iniziativa, portata avanti a quattro mani con la sezione cittadina dell’ANPI e il Comitato Rinascimento Cerrese grazie ad un progetto promosso da ANCI e Regione Lombardia, è frutto di un percorso che ha coinvolto un centinaio di studenti. «Come primo passo – hanno spiegato durante l’inaugurazione gli studenti stessi – abbiamo ascoltato da alcuni alunni del quinto anno dell’istituto turistico le storie di alcuni personaggi del ‘900, per poi confrontare ed integrare i nostri appunti con le informazioni ricercate in internet e ricavate dal libro “Sguardo sul ‘900 cerrese e cantaluperese” del professor Giuseppe Proverbio. Abbiamo poi visitato il cimitero per vedere i monumenti e le tombe dei personaggi di cui ci siamo occupati per questo lavoro. Divisi a gruppi, infine, abbiamo rielaborato le storie che potete leggere sul pannello e ascoltare in versione estesa scannerizzando il QR code e accedendo all’e-book. Abbiamo realizzato anche dei disegni, alcuni dei quali sono frutto di più idee».

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Si parla in tutto di tre pannelli multimediali e di una targa commemorativa, posizionati rispettivamente al cimitero e ai cippi di via Marelli e di via San Clemente e alla chiesa dei frati Cappuccini. «È bello che siano i nostri giovani a farci conoscere la nostra storia, le nostre radici e le nostre tradizioni – ha sottolineato l’assessore alla Pubblica istruzione Daniel Dibisceglie -. Devo dire che ormai da tempo le nostre scuole stanno facendo dei percorsi alla scoperta della storia del nostro comune, delle sue eccellenze e delle tradizioni locali. La memoria della Cerro nascosta è tale perché solo in pochi sono a conoscenza di queste storie e grazie ai ragazzi con queste targhe questo viaggio nella memoria continuerà o vivere anche per le prossime generazioni. Cerro Maggiore ha tante storie da raccontare, i ragazzi accompagnati dai professori si sono messi in viaggio e partendo dal ‘900 hanno trovato persone e luoghi da poter raccontare e oggi inauguriamo questo viaggio che grazie al loro impegno farà tutta la cittadinanza e tutti coloro che vogliono viverlo insieme a noi».

«La testimonianza di questi pannelli è qualcosa di veramente importante – ha aggiunto il sindaco Nuccia Berra rivolgendosi agli studenti -: per noi oggi può sembrare scontato, ma tra cento o duecento anni ragazzi come voi verranno portati a vedere queste targhe e gli verrà spiegato cosa significano. Penso che l’importante sia lasciare un segno nella storia, anche piccolo ma che testimoni il vostro lavoro, la vostra voglia, la vostra curiosità di riscoprire le nostre radici e di tramandarle a chi verrà dopo di noi».

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La cerimonia di inaugurazione dei pannelli è stata anche l’occasione per ricordare alcuni artefici di quella storia cittadina cui i ragazzi si sono dedicati nei mesi scorsi. «Insieme ai vostri insegnanti avete scritto una bella pagina per Cerro Maggiore – ha evidenziato Ambrogio Proverbio del direttivo dell’ANPI di Cerro Maggiore e Cantalupo, che ha lanciato anche un appello per la pace in Ucraina e nella striscia di Gaza -. A Cerro Maggiore abbiamo tre deportati morti a Mauthausen sepolti al mausoleo della Resistenza, tre donne deportate ad Auschwitz Birkenau poi tornate, e diversi partigiani, di cui sette sono sepolti sempre nel mausoleo. Sono partigiani martiri, morti sul campo: il primo che è morto, Enrico Pattani, aveva appena compiuto 20 anni. Hanno dedicato la loro vita alla nostra libertà. Il vostro è un grande contributo ai tanti delle generazioni precedenti che si stanno dimenticando della storia».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Aprile 2024
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