Quantcast

Omicidio Maltesi, novanta giorni di tempo per la perizia psichiatrica su Davide Fontana

Ad occuparsi della perizia psichiatrica su Fontana, che nei mesi scorsi ha confessato l'omicidio di Carol Maltesi, sarà la psichiatra Mara Bertini

tribunale di busto arsizio

Novanta giorni di tempo per stabilire se Davide Fontana era capace di intendere e di volere quando ha ucciso la vicina di casa ed ex compagna Carol Maltesi facendone poi a pezzi il cadavere. Ad occuparsi della perizia psichiatrica sul 43enne, che ha confessato l’omicidio, sarà la psichiatra e psicoterapeuta Mara Bertini, alla quale lunedì 16 gennaio è stato ufficialmente conferito l’incarico dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio, davanti alla quale si sta celebrando il processo per la morte della donna.

Al perito spetterà il compito di accertare la capacità di intendere e di volere di Davide Fontana al momento del delitto, la sua capacità processuale e l’eventuale pericolosità sociale. La professionista, inoltre, dovrà pronunciarsi sulla necessità di cure per l’imputato e, in caso affermativo, individuare il percorso terapeutico più idoneo. Gli accertamenti necessari alla perizia, ai quali parteciperanno anche i consulenti nominati dalla Procura della Repubblica, dalle parti civili e dalla difesa, prenderanno il via venerdì 3 febbraio. In aula si tornerà invece il prossimo lunedì 8 maggio, quando i risultati raggiunti dalla psichiatra incaricata dalla Corte d’Assise verranno sottoposti al confronto tra le parti.

sopralluogo rescaldina omicidio carol maltesi

Quando è stata uccisa Carol Maltesi si era trasferita da poco meno di un anno a Rescaldina, andando a vivere in una casa di corte in via Barbara Melzi dove poco dopo sarebbe andato ad abitare anche Davide Fontana, l’uomo che sarebbe diventato il suo carnefice. Lui stesso lunedì 28 marzo, ad oltre due mesi dalla morte della donna, si era presentato dai Carabinieri offrendo informazioni che da subito sono risultate contraddittorie agli occhi degli inquirenti rispetto a quanto emerso fino a quel momento dalle indagini. Sottoposto ad una serie di contestazioni, Fontana aveva finito per confessare l’omicidio e l’occultamento del cadavere, prima conservato in un congelatore appositamente acquistato e poi, una volta fatto a pezzi, gettato in un dirupo di montagna in Valcamonica dopo un primo tentativo di bruciarlo in un barbecue.

A fine ottobre, poi, era iniziato il processo a suo carico e la Corte d’Assise, dopo aver ascoltato i testimoni, i consulenti e lo stesso imputato, aveva deciso di accogliere la richiesta di perizia psichiatrica che i legali dell’uomo avevano avanzato fin dall’apertura del dibattimento nonostante l’opposizione della Procura e delle parti civili.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 16 Gennaio 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore