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Caseggiato di via Dante a Cerro Maggiore inagibile, sette giorni ai residenti per lo sgombero

In via Dante entro 30 giorni dovranno anche essere avviati i lavori di ripristino delle condizioni di sicurezza con tutte le precauzioni del caso

sgombero alle case di via dante a cerro maggiore

Impianti non a norma, intonaco ormai malandato con tanto di vistose crepe alle pareti, degrado igienico, infiltrazioni dal tetto, finestre «a quote pericolosamente basse e scavalcabili», allacciamenti abusivi alle utenze e “inquilini” che occupano gli appartamenti senza averne titolo. La situazione dell’immobile al civico 68 di via Dante a Cerro Maggiore non è certo una novità, tanto che negli anni è stata messa nero su bianco da ormai innumerevoli verbali stilati dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco dopo i relativi sopralluoghi e già in passato si era parlato di stabile a rischio crollo. Ma ora il tempo è finito: entro sette giorni chi ancora vive nel caseggiato dovrà liberare gli appartamenti.

Lo ha stabilito un’ordinanza del sindaco Nuccia Berra, che sottolinea come «il trascorrere del tempo, nonché, la persistente e illegittima occupazione da parte dei residenti abbia aggravato, oltremodo, la precaria stabilità dell’immobile». Come peraltro emerge anche dall’ultimo sopralluogo effettuato ad aprile dal comando dei Vigili del Fuoco di Milano su richiesta della Prefettura, nel quale si sottolinea che«le criticità evidenziate nelle precedenti ordinanze e nella perizia statica non hanno trovato risoluzione, pertanto le situazioni di dissesto statico, non conformità impiantistiche e condizioni igienico-sanitarie non idonee evidenziate, risultano le medesime rilevate nel 2019, se non ancora aggravate a causa del perdurare della completa assenza di manutenzione dello stabile».

Un quadro, insomma, che non ha lasciato scelta a Palazzo Dell’Acqua, soprattutto visto che nonostante lo stabile non risulti agibile «è tutt’oggi occupato dai residenti, i quali non hanno realizzato gli interventi necessari per la messa in sicurezza dell’immobile e non hanno neppure intenzione di eseguirli, così come comunicato in occasione degli innumerevoli incontri avvenuti». Da lì la scelta dell’ordinanza, non la prima peraltro in questi anni, che punta sia a garantire la «messa in sicurezza dell’intero complesso immobiliare per garantire l’incolumità pubblica dei residenti e di terzi», sia a «fronteggiare i fenomeni di criminalità che si verificano in alcuni locali», fermo restando che a persone e famiglie che «versano in una situazione di fragilità e di disagio sociale» verranno proposte soluzioni abitative a canone concordato.

Nello stabile al civico 68 di via Dante, passati i sette giorni di tempo concessi ai residenti per andarsene, fino a nuovo ordine non potrà entrare nessuno salvo il personale che si occuperà di ispezioni e verifiche e gli accessi alle parti comuni dell’edificio verranno chiusi. I proprietari dovranno dare incarico ad un tecnico di effettuare una verifica statica del fabbricato e soprattutto «dare avvio ai lavori di ripristino delle condizioni di sicurezza dell’immobile entro 30 giorni» dalla notifica dell’ordinanza, prendendo tutte le precauzioni del caso.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Agosto 2022
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