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Carol Maltesi uccisa e fatta a pezzi, il sindaco di Rescaldina: «Comunità sconvolta»

Rescaldina sotto shock per la morte di Carol Maltesi, la 27enne italo-olandese residente in paese uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa Davide Fontana

Rescaldina omicidio

È una Rescaldina sotto shock e frastornata quella che dalle prime ore di martedì 29 marzo sta facendo i conti con la morte di Carol Maltesi, la 27enne italo-olandese uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa Davide Fontana che con ogni probabilità ha commesso l’omicidio proprio nella casa di corte di via Barbara Melzi in cui entrambi abitavano da meno di un anno. E ad attutire il colpo, per così dire, non basta che vittima e carnefice fossero da poco cittadini acquisiti del comune e fossero ancora tutto sommato «abbastanza estranei alla vita della comunità».

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Donna uccisa e fatta a pezzi, indagini in una casa di corte a Rescaldina

«L’intera comunità è rimasta sconvolta per la vicenda, una di quelle storie che abbiamo dovuto tristemente abituarci a sentire sempre più spesso negli ultimi anni, e anche per tutti i dettagli macabri che stanno emergendo e che descrivono una situazione quasi da film, fuori dal contesto di un paese di provincia – sottolinea il sindaco Gilles Ielo -. Anche l’attenzione mediatica sta frastornando tutti».

Carol Maltesi si era trasferita poco meno di un anno fa in quella casa di corte nel cuore del paese dove poco dopo sarebbe andato ad abitare anche Davide Fontana, l’uomo che sarebbe poi diventato il suo carnefice. La vittima aveva lavorato come commessa in un negozio del centro commerciale di via Togliatti. Il vicino di casa che ora dovrà rispondere dell’omicidio di Carol Maltesi, ricostruito con dovizia di particolari da Brescia News (www.bsnews.it / Brescia news), si era presentato ieri, lunedì 28 marzo, ai Carabinieri offrendo informazioni sulla donna che da subito sono risultate contraddittorie agli occhi degli inquirenti rispetto a quanto emerso fino a quel momento dalle indagini. Magistrato e inquirenti hanno quindi sottoposto all’uomo una serie di contestazioni, anche durante l’interrogatorio della scorsa notte alla presenza del suo legale, portandolo a confessare l’omicidio e l’occultamento del cadavere «avvenuto a gennaio 2022 – come riporta Brescia News -, prima riponendolo in un congelatore nella casa della stessa vittima e poi, una volta fatto a pezzi, gettandolo nel dirupo di montagna».

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Le indagini in queste ore si sono concentrate sulla casa di corte di Rescaldina dove vivevano la vittima e il suo assassino, con la Scientifica e i Carabinieri che hanno ispezionato i loro appartamenti e le loro auto. I locali e i mezzi sono ora stati sottoposti a sequestro penale.

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Marzo 2022
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