Quantcast

Violenze e maltrattamenti nella residenza per disabili, due arresti nel Milanese

Misure cautelari anche per i cinque operatori che lavoravano all’interno della struttura: due all’obbligo di dimora e per altri tre è scattata la sospensione per sei mesi dell’attività di educatore socio assistenziale

Blitz dei carabinieri della compagnia di Busto Arsizio questa mattina, 13 aprile, all’interno di una cooperativa sociale dell’hinterland milanese che dava alloggio a nove pazienti adulti con disabilità psichiche accertate: due le persone arrestate, accusate di ripetuti maltrattamenti a danno degli ospiti della residenza cui dovevano fornire assistenza, sottoponendoli a continue vessazioni e violenze, dall’anno 2017 a oggi.

I militari, supportati dai comandi territoriali, dalle prime ore della mattinata, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del GIP del Tribunale di Milano che prevedeva misure cautelari a carico di sette persone tra gestori e operatori della struttura: due da sottoporre agli arresti domiciliari, due all’obbligo di dimora e tre alla sospensione temporanea dell’attività di educatore di comunità e di ausiliare socio assistenziale per sei mesi. Tutti sono accusati del reato di maltrattamenti aggravati continuati, ai quali per sei di loro si aggiunge il reato di esercizio abusivo di una professione.

Le indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche e audio-video ambientali, sono partite ad inizio febbraio a seguito della denuncia presentata alla stazione carabinieri di Castellanza da un’operatrice socio-sanitaria assunta a tempo determinato dalla onlus. Dall’inchiesta è emerso che gli indagati dal 2017 ad oggi avrebbero maltrattato più volte nove ospiti adulti della struttura affetti da disabilità psichiatriche, sottoponendoli quotidianamente a vessazioni e violenze come in ripetute offese, grida, percosse e strattonamenti, lanci di oggetti e acqua fredda e pasti saltati, oltre a sottoporli a plurime punizioni fisiche e psicologiche fino a schernirli per i loro handicap e impiegarli in mansioni come l’igienizzazione dei locali. Gli indagati, inoltre, senza abilitazione professionale, avrebbero somministrato agli ospiti della comunità farmaci che, nonostante facessero parte della terapia sanitaria, in alcuni casi sono stati arbitrariamente modificati.

Dalla ricostruzione dei Carabinieri, in particolare, è emerso che frequentemente, se gli ospiti della struttura non eseguivano in maniera corretta gli ordini impartiti, le vittime venivano punite con pratiche ritenute “educative”: se non mangiavano in postura composta venivano obbligati a rimanere seduti con la schiena in posizione eretta, utilizzando un bastone inserito nella cintura e vincolato alla testa tramite una fascia, nonostante lamentassero dolore fisico; se al mattino gli ospiti della struttura non si alzavano dal letto con prontezza, veniva gettata loro addosso acqua fredda per svegliarli e venivano lasciati con gli indumenti indosso bagnati per ore; inoltre erano costretti a sostituire il pranzo con la colazione o a saltare completamente i pasti, rimanendo seduti a tavola ad osservare gli altri mentre mangiavano.

I carabinieri, con l’ausilio dell’ATS di Legnano, hanno ricollocato tutte le vittime in una struttura idonea, dove riceveranno assistenza e le cure del caso.

Redazione
info@legnanonews.com
Noi della redazione di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 13 Aprile 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore