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Rescaldina, l’ex assessore Casati: “Il costo di una giunta va misurato con i risultati”

L'ex assessore e segretario della Lega di Rescaldina mette sotto accusa i progetti dell'amminsitrazione per le piste ciclabili e per la nuova scuola materna a Rescalda

comune di rescaldina

A Rescaldina è scontro tra maggioranza e Lega sui costi della politica e in particolare su quelli legati agli stipendi di sindaco e assessori dopo che nei giorni scorsi l’amministrazione targata “Vivere Rescaldina” era tornata, come già negli anni passati, a sottolineare la differenza di “peso” sulle casse comunali degli stipendi della giunta Ielo e prima di quella Cattaneo rispetto a quelli della squadra di governo di Paolo Magistrali, primo cittadino dal 2009 al 2014.

Se nel primo anno di mandato la giunta di centrodestra di Magistrali era “costata” al paese 110.589,37 euro, nello stesso periodo di tempo Michele Cattaneo e i suoi avevano percepito compensi per 58.534,09 euro con un risparmio del 47% circa, cifra che per la squadra di governo di Ielo sale a 69.139,98 euro ma fa comunque segnare un risparmio che si aggira intorno al 37,5%. «Una differenza netta con le amministrazioni di centrodestra che per 15 anni hanno governato Rescaldina fino al 2009 – aveva sottolineato la civica di centrosinistra al governo del paese -. Una promessa mantenuta di cui andiamo orgogliosi, a testimonianza del fatto che l’impegno politico della giunta e di tutto il gruppo di Vivere Rescaldina si fonda sullo spirito di servizio e sulla passione nel mettersi a disposizione della comunità».

Non è questo, però, secondo Ambrogio Casati, segretario della Lega ed ex assessore al bilancio durante il mandato da primo cittadino di Paolo Magistrali, la giusta prospettiva per inquadrare la questione. «È vero – riconosce l’esponente del Carroccio -, la giunta dell’attuale sindaco Gilles Ielo “costa” meno complessivamente, in termini di stipendio al sindaco, agli assessori ed al presidente del consiglio comunale, di quanto “costava” quella precedente capitanata da Paolo Magistrali», ma «il “costo” di ogni giunta o assessore va considerato in base ai risultati raggiunti».

E proprio per sottolineare il punto Casati mette sul piatto due esempi. In primis la riduzione dei mutui in bilancio fatta segnare durante il governo del centrodestra – passati in cinque anni da 13 a 9 milioni, con conseguente taglio della rata annuale di rimborso -, che è continuata anche quando al timone dell’assessorato è arrivato Francesco Matera ma che «ha rischiato di essere vanificata da un’avventata scelta della nuova giunta che voleva contrarre un mutuo di 2.200.000 euro per costruire una scuola materna senza che ve ne fosse alcuna necessità oggettiva, a fronte di una costante riduzione della natalità in tutto il Paese». Poi le piste ciclabili, da sempre terreno di scontro tra il centrodestra e l’amministrazione, che «è costata ai cittadini rescaldinesi la bellezza di 700mila euro – aggiunge Casati -: 160.000 euro a Rescaldina, 400.000 euro a Regione Lombardia e 140.000 euro allo Stato, soldi che da qualunque parte arrivino sono sempre soldi dei contribuenti, quindi nostri. Ebbene questa pista, che tra l’altro non è stata ancora inaugurata dato che in via Silvio Pellico c’è ancora il cartello di divieto di transito, è una spesa che gli assessori “costosi” della giunta Magistrali hanno evitato».

«Basterebbero questi due dati per far pendere il bilancio del costo degli assessori dalla parte di coloro che “costavano” di più di quelli della attuale e della precedente giunta – sottolinea il segretario della Lega -. I conti vanno fatti in questa maniera per vedere se quelli che costano poco, in effetti, non costano di più con le loro scelte di quelli che costavano tanto. Tra l’altro lo stipendio degli assessori e del sindaco sono stabiliti da rigide tabelle dello Stato Italiano, in base agli abitanti e non a capocchia, e gli stipendi sotto accusa da parte degli amministratori attuali erano comunque ridotti rispetto all’ordinario».

E per ribadire il concetto, Casati sfoggia una metafora calcistica: «Pensate a Ronaldo, che percepisce più di un milione di euro al mese (cosa che personalmente aborro) ma che fa vincere lo scudetto alla Juventus con i relativi incassi, ed ai “poveri” centravanti del Bologna o del Cagliari, che questa cifra la percepiscono forse in un anno e che tuttavia sono dei validi calciatori ma non fanno vincere lo scudetto alla loro squadra – conclude l’ex assessore al bilancio -. Ora, né io né gli altri componenti della giunta Magistrali ci sentiamo dei Ronaldo: quello che vorrei chiarire è che gli emolumenti nudi e crudi, come vengono spesso rievocati dagli attuali amministratori, non dicono nulla se non si confrontano con i risparmi o le minori spese del quinquennio sub judice. Anzi, forse è proprio per nascondere i loro modesti risultati e, non avendo altro da offrire ai rescaldinesi, che questi amministratori continuano a sventolare la bandiera degli stipendi».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Novembre 2020
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