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Cerro Maggiore: “Meno di 70 i casi effettivi di coronavirus”

In una lettera aperta alla cittadinanza, il sindaco Nuccia Berra analizza la situazione coronavirus in paese, dove i numeri risentono dei tamponi nelle RSA

Nuccia Berra

Dopo il primo assaggio di “fase 2” di queste settimane, Cerro Maggiore si prepara ai prossimi step della ripresa. «Stiamo iniziando a ragionare sul futuro – spiega il sindaco, Nuccia Berra, in una lettera aperta alla cittadinanza dove parla della situazione coronavirus in paese -, analizzando le decisioni prese in queste settimane o annunciate e ancora da definire. Tutto questo deve essere gestito senza dimenticare l’esperienza vissuta e non ancora passata. Proprio capire e comprendere il presente ed il passato aiuta a gestire meglio le decisioni per il futuro».

In questo contesto, se non si può prescindere dai numeri della corsa del virus, che ancora nell’Alto Milanese non si ferma nonostante abbia rallentato, è necessario anche prenderli con le pinze. «Diffondere i freddi numeri del contagio, senza un’adeguata conoscenza del contesto ed un’analisi attenta, può risultare inutile o addirittura controproducente – sottolinea la prima cittadina -. Ad oggi, secondo i dati, ci sono stati quasi 120 casi nel nostro paese. E se ci fermiamo qui in molti sarebbero preoccupati. Per questo noi analizziamo i numeri per dare informazioni ponderate, e questo è il risultato: i casi positivi effettivi sono meno di 70».

Numeri che, peraltro, risentono dei tamponi a tappeto effettuati nelle RSA cittadine per individuare i casi di coronavirus. «Stanno salendo, è vero, ma ciò accade per l’iniziativa da noi supportata di far controllare con i tamponi le RSA cittadine. Un risultato acquisito grazie ad un lungo e grande lavoro, che ci ha permesso di far emergere le reali positività al virus rispetto ai casi già tenuti sotto controllo, perché occorre sottolineare che non tutti i casi sospetti hanno evidenziato una positività alle analisi. A fronte di tutti i casi sopra descritti sono solo poche unità i ricoverati, mentre sono decine le persone che sono state dimesse dagli ospedali e risultano essere tre quelle in quarantena da contatto stretto a cui se ne aggiungono un’altra quindicina inserite dai medici di base in una sezione specifica, ma con un inquadramento clinico differente. In questo ginepraio di numeri dobbiamo aggiungere anche i possibili casi di positività segnalati dai medici di base che, in attesa di eventuale tampone, sono comunque seguiti dai nostri uffici comunali, aumentando di fatto le difficoltà nella gestione».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Maggio 2020
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