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Il diritto allo studio, tra polemiche e progetti

Lunga discussione in consiglio comunale per approvare i progetti - Approvato un solo emendamento della minoranza....

Un altro consiglio comunale dalle numerose polemiche, portate avanti in primis dal consigliere di minoranza Michele Palazzo. 

Dopo aver comunicato il cambio di sede per il prossimo consiglio comunale, il primo cittadino Mirella Cerini ha chiarito e chiuso (se così si può dire) la questione nata negli ultimi giorni sull’utilizzo della sala consigliare: «Abbiamo verificato l’impossibilità di poter concedere questa opportunità, ma nell’ottica di apertura e dialogo con le opposizioni abbiamo proposto a tutti i gruppi di minoranza e non solo a Palazzo che ne aveva fatto richiesta, la possibilità di usare ciascuno una sala del Centro Civico per ricevere il pubblico». 

Argomento principale della serata a Palazzo Brambilla l’approvazione del piano di diritto allo studio. La delegata alla cultura, prof.ssa Rosangela Olgiati ha spiegato i dettagli dei progetti che l’amministrazione metterà in campo per gli studenti, con i relativi costi. 

Tra i costi più importanti quello a favore delle fasce deboli (104 mila euro, di cui 45mila per la mensa), ma anche quello a sostegno dei progetti per l’assistenza educativa ai singoli ragazzi, dove la previsione di spesa è di 203mila euro, con un probabile rimborso provinciale di 37mila. Altri progetti (per un totale di 9300 euro) riguardano invece la facilitazione linguistica, l’educazione all’affettività, la creazione di uno sportello psicologico e l’orientazione al futuro con la conoscenza del mondo del lavoro e della scuola superiore da scegliere. Alla società che gestisce il servizio mensa viene invece affidato un percorso di educazione alimentare. 

«Il nostro obiettivo è che le difficoltà economiche non diventino un ostacolo al percorso scolastico» ha sottolineato Olgiati. Così alla scuola materna Pomini saranno destinati 321mila euro, all’istituto comprensivo (elementari e medie) 36mila euro, mentre agli istituti privati 5mila euro (4200 alle Marie Ausiliatrici, 800 euro alle Montessori)

A seguire, cinque gli emendamenti presentati da parte delle minoranze. Angelo Soragni ha avanzato una prima proposta per «sensibilizzare i bambini sull’educazione civica con lezioni specifiche nelle scuole elementari per il rispetto della natura, dell’ambiente, del paesaggio, delle cose comuni, ma anche la conoscenza della Costituzione per diventare buoni cittadini. Il tutto per un costo stimato di 1500 euro. Il secondo progetto presentato riguarda invece i problemi riguardanti il rapporto con il cibo, chiedendo ad un associazione di Cuasso al Monte specialisti che trattino in maniera idonea anoressia, bulimia e obesità. Queste lezioni avrebbero un costo di 2mila euro e sarebbero rivolte ai ragazzi delle scuole medie, in particolar modo le seconde»

Anche da Michele Palazzo sono arrivati tre emendamenti: uno per la conoscenza della Costituzione Italiana; uno per la promozione contro lo spreco delle risorse naturali e non solo il cibo; l'ultimo riguardante l'educazione civica-linguistica. E ancora, un emendamento sul dirittto allo studio da Paolo Colombo che ha inoltre sottolineato «Obiettivamente mi aspettavo una svolta, dato come vi siete presentati alle elezioni. Invece sostanzialmente continuiamo nel solco del passato». 

Solo il primo emendamento, quello di Soragni sull'educazione civica nelle scuole elementari, è stato approvato all'unanimità. Per quanto riguarda il tema dei disturbi alimentari, il sindaco ha spiegato: «Con i comuni del territorio della Valle Olona abbiamo deliberato di avviare in tutti i 16 plessi scolastici incontri formativi tenuti da specialisti volontari. I costi, tra i 2000 e i 2500 euro, saranno divisi tra 7 comuni e andranno a sostenere lezioni di educazione alimentare, sessualità, alcool, fumo e uso delle tecnologie. Vista la collaborazione già in atto, Le proposte da voi avanzate si possono inserire in questo progetto»

Infine, da segnalare la presenza in consiglio comunale degli Attivisti Pentastellati che, all'inizio della seduta, hanno manifestato (vedi la foto sopra) contro la decisione dell'amministrazione, durante la Commissione, di «sostenere con i soldi pubblici le scuole private. I soldi pubblici devono invece andare solo alle scuole pubbliche. Bisognerebbe prendere esempio dal comune di Pomezia che ha stabilito che per tutto l'anno scolastico tutto il materiale di didattica, di cancelleria e di igiene personale, sarà fornito direttamente dal Comune alle scuole pubbliche». La prostesta dei Pentastellati in consiglio comunale è stata anche contro la scelta delle nuove amministrazione di chiudere Accam nel 2021. 

Redazione
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Pubblicato il 29 Settembre 2016
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