L’Europa all’esame di Maturità: Giampaolo Musumeci racconta i nuovi scenari globali
Il conduttore di Radio 24, invitato da Politics Hub, ha parlato di riarmo, guerre e delle nuove potenze con cui il Vecchio continente è chiamato a relazionarsi: "L' Europa tornerà a essere un continente… di fighi"

È una delle voci più riconoscibili di Radio 24, osservatore attento delle crisi globali e testimone sul campo di molte delle tensioni che agitano il nostro tempo. Giampaolo Musumeci, conduttore di “Nessun luogo è lontano” su Radio 24 – «un programma che alterna zaino e microfono» – è stato protagonista dell’incontro “Scacco all’Europa”, organizzato dall’associazione giovanile Politics Hub nella cornice storica del Castello Visconteo.
A Legnano è stato invitato per parlare di futuro e di Europa, in un momento storico attraversato da fratture e nuove polarità. «Abbiamo l’obbligo di essere padroni del nostro futuro», ha esordito Edoardo Cozzi, neo presidente di Politics Hub e moderatore dell’incontro. Lo scenario internazionale si è trasformato, ha confermato Musumeci: «La partita sulla scacchiera globale non si gioca più tra due soli contendenti. Oggi gli attori sulla scacchiera sono tanti. L’Africa ha una sua Agenzia Spaziale; l’India ha superato la Cina come numero di abitanti. In questo scenario l’Europa deve trovare la sua sedia, altrimenti rischia di finire nel menù… e di essere mangiata».
La guerra in Ucraina

Dalla guerra in Ucraina all’instabilità in Medio Oriente, il conduttore radiofonico ha ripercorso le scosse che stanno ridisegnando gli equilibri globali. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, l’Europa ha reagito con compattezza, con sanzioni e aiuti militari. Tre anni dopo, possiamo dire che questa strategia abbia funzionato? «Siamo al tredicesimo pacchetto di sanzioni, ma la Russia si sente ancora invulnerabile, anche se la sua è un’economia drogata dalla guerra. L’Europa è stata coraggiosa, ma miope: non si è resa conto che così ha rinsaldato l’abbraccio della Russia con la Cina», ha detto Musumeci, invitando l’Europa a un’importante prova di maturità. Con il disimpegno americano, il vecchio Continente deve rimboccarsi le maniche: «Non si può contare per sempre sul grande cappello della NATO. Lo shock Trump sta cambiando la relazione con l’Europa. Siamo all’esame di maturità: dobbiamo decidere cosa fare da grandi, su cosa investire, quanto vogliamo essere autonomi. Le relazioni transatlantiche esistono ancora? Il suo “America First” potrebbe colpirci. E il più fedele alleato potrebbe non esserlo più».
Africa e Cina
Spazio poi alla riflessione sull’Africa, vista come grande attore del futuro: «L’Africa sarà il bacino più giovane e forte del mondo. Cresce, ha creato industrie e un’agenzia spaziale. L’Europa deve guardarsi attorno e trovare mercati sostitutivi rispetto all’America». E anche sulla Cina Musumeci non ha girato intorno: «Importiamo tantissimo e esportiamo pochissimo. Adesso la Cina produce con una qualità sempre più alta. Dubito possa essere un partner strategico, ma dobbiamo relazionarci».
Medio Oriente
L’Europa deve affrontare anche il Medio Oriente: «È un dossier divisivo e ignorato. L’Europa non ha mai aperto una discussione e farlo adesso sarebbe impossibile. Ma se il Medio Oriente piomberà nel caos, le conseguenze saranno drammatiche. L’Europa dovrà stare molto attenta e avere una voce unica, cosa che adesso non ha».
Il riarmo
Durante la serata è stato affrontato anche il controverso tema del riarmo: «Questo argomento viene sempre fortemente ideologizzato. Parlare di riarmo non vuol dire essere guerrafondai: in caso di conflitti dobbiamo farci trovare preparati. In questo momento i soldi per la difesa vengono però spesi malissimo: non possiamo avere 14 carri armati diversi. La soluzione non può che essere un esercito comune, ma prima occorre attuare una politica estera comune. L’industria ha già capito che bisogna andare oltre i confini: Leonardo sta già lavorando con un’azienda francese; la realtà corre più veloce e la Governance Europea dovrà volente o nolente cambiare. Tra trent’anni sogno gli Stati Uniti D’Europa, con una difesa fortissima. Di cui non avremo bisogno. Perché useremo la diplomazia. E perché l’Europa tornerà a essere un continente… di fighi».

Presente all’incontro anche il sindaco Lorenzo Radice, che ha sottolineato l’importanza dell’impegno e del lavoro che sta portando avanti Politics Hub sul territorio come associazione giovanile, una realtà il cui valore merita sostegno.
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