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Riforma sanitaria, Uil Legnano: «Va governata, non subita. Il settore privato non sia sostitutivo del pubblico»

Il sindacalista Stefano Dell'Acqua referente della Uil Legnano insiste a chiedere ad Ats un tavolo di lavoro per capire quali saranno i reali cambiamenti che provocherà la riforma sul territorio

UIL Stefano dell'Acqua

«Dobbiamo governare le ricadute della Riforma Sanitaria di Regione Lombardia, non subirle». Così il sindacalista Stefano Dell’Acqua, referente della Uil Legnano, insiste a chiedere, con gli altri rappresentanti territoriali di Cisl e Cgil, un incontro dedicato alla sanità con Ats, Asst e sindaci. Un tavolo di lavoro per capire quali saranno i reali cambiamenti che provocherà sul locale la riforma della legge regionale 23 approvata lo scorso novembre.

«Recentemente, abbiamo assistito ad una presentazione generale della riforma – afferma Dell’Acqua -. Un incontro, quest’ultimo, organizzato da Ats, durante il quale non c’è stata la possibilità di capire i veri effetti. A più riprese, abbiamo chiesto ad Ats di aprire un tavolo di confronto. Ma sino ad oggi non abbiamo avuto risposte. Non possiamo restare fermi, dobbiamo governare questi cambiamenti che ci riguardano da vicino. Ricordiamoci che questa è una riforma che favorisce fortemente il mondo del privato. Siamo molto critici verso quanto sta accadendo. È inaccettabile che si continui con questa sorta di privatizzazione strisciante».

Per il sindacalista legnanese, è importante considerare il settore privato come «integrativo e non sostitutivo del pubblico». L’obiettivo è quello di rimettere la sanità pubblica al centro, ossia «nella condizione di rispondere alla tutela della salute dei cittadini – precisa Dell’Acqua -, soprattutto delle frange più deboli. Dobbiamo, inoltre, favorire i servizi territoriali e non decentrarli».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Gennaio 2022
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