[pubblicita]I bisognosi hanno fame a prescindere dell'emergenza coronavirus. Così i volontari della mensa della "Casa della Carità" di Legnano hanno deciso di mantenere il servizio, e per evitare i rischi da contagio di Covid19 gli ospiti ricevono il loro pranzo non al tavolo, ma al sacco.

Come spiega Paolo Evalli, coordinatore della mensa di Legnano, vengono distribuite porzioni monodose. Il pranzo al sacco è composto da scatolette di carne o tonno, panini, porzioni di frutta e formaggio. «Non distribuiamo altri generi alimentari – continua Evalli -. In questo momento non sappiamo quanto durerà l'emergenza, perciò chiediamo ai cittadini di darci una mano per assicurare la continuità del servizio: abbiamo necessità di prodotti per il pranzo al sacco». 

La realtà di via Canova non è l'unica ad aver tenuto le porte aperte: anche la mensa solidale di Canegrate continua la sua attività regolarmente, anche con la cucina aperta. Al momento, invece, non sono operative la mensa serale di Mazzafame e quella di Castellanza.

In questi giorni di emergenza i volontari si sono presentati alla mesa legnanese regolarmente, mentre è stato registrato un calo dei bisognosi anche preoccupati per il virus: «Il timore del contagio non manca – sottolinea Evalli -, ecco perchè abbiamo optato per questa formula di distribuzione dei pasti. In questo modo riusciamo ad evitare assemblamenti e tuteliamo i gli ospiti e i volontari».