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Cava Solter, nuovo ricorso al TAR da Busto Garolfo e Casorezzo

I due Comuni si rivolgeranno al TAR per impugnare l'approvazione di Città Metropolitana al progetto presentato da Solter per la gestione produttiva delle ex Cave di Casorezzo

In copertina, un'immagine di repertorio di Pierluca Oldani e Susanna Biondi, sindaci di Casorezzo e Busto Garolfo, sui cui territori insiste l'area delle ex Cave di Casorezzo.


Busto Garolfo e Casorezzo si preparano ad una nuova battaglia giudiziaria per le ex Cave di Casorezzo: i due Comuni si rivolgeranno ancora una volta al TAR, in questo caso per impugnare l'approvazione di Città Metropolitana al progetto presentato da Solter per la gestione produttiva dell'ATEg11.

Il decreto dirigenziale di Palazzo Isimbardi aveva segnato per la società un primo passo verso l'escavazione di un'area che da anni è al centro di una battaglia – giudiziaria e politica – tra l'azienda, i Comuni interessati, i comitati e il Parco del Roccolo. E anche se il documento dello scorso 25 giugno non è ancora un'autorizzazione all'escavazione, i Comuni hanno comunque deciso di rivolgersi al giudice amministrativo «per coerenza con gli atti precedenti – spiega il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi –: abbiamo impugnato la valutazione di impatto ambientale positivo del 2016 che ha portato a questo progetto e quindi impugniamo anche il progetto».

[pubblicita]Il progetto autorizzato da Città Metropolitana, peraltro, «è allineato con il vecchio piano cave, che ha terminato in modo completo la sua efficacia il 30 giugno scorso – continua la prima cittadina bustese –. Nel frattempo è andato in adozione il nuovo piano cave: se Regione Lombardia, che ha il compito di approvarlo definitivamente, manterrà la modifica apportata da Città Metropolitana su nostra richiesta, che prevede di trasformare quell'ambito estrattivo in cava di recupero, allora quel progetto non è più coerente con il nuovo piano cave».

Intanto, Solter nei giorni scorsi ha presentato la terza proposta per l'individuazione delle aree compensative per la realizzazione della discarica di rifiuti speciali: il contestatissimo riempimento della cava già esistente aveva ottenuto, insieme alla componente estrattiva, la valutazione di impatto ambientale positiva nel 2016 e a settembre 2017 era poi arrivata anche l'autorizzazione ambientale integrata, al momento non efficace proprio a fronte della mancata individuazione delle aree compensative. Anche contro questo provvedimento Comuni, comitati e Parco del Roccolo si sono rivolti al TAR. Sulla nuova proposta avanzata dalla società sarà il Parco del Roccolo a doversi esprimere.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Luglio 2019
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