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Cava Solter, da Città Metropolitana il via libera per scavare

Un decreto dirigenziale di Palazzo Isimbardi autorizza l'attività di escavazione a favore di Solter - I Comuni valutano un nuovo ricorso

In copertina, un'immagine di repertorio di Pierluca Oldani e Susanna Biondi, sindaci di Casorezzo e Busto Garolfo, sui cui territori insiste l'area delle ex Cave di Casorezzo.


Città Metropolitana approva il progetto presentato da Solter per la gestione produttiva dell'ATEg11, ovvero le ex Cave di Casorezzo. In soldoni, da Palazzo Isimbardi con un decreto dirigenziale è arrivato per la srl il permesso di escavazione per l'area che da anni è al centro di una battaglia – giudiziaria e politica – tra l'azienda, i Comuni interessati, i comitati e il Parco del Roccolo.

[pubblicita]Il progetto presentato da Solter a Città Metropolitana prevedeva, accanto al contestatissimo riempimento della cava già esistente, anche una componente estrattiva. La proposta dell'azienda, nel suo complesso, aveva ottenuto la VIA (valutazione di impatto ambientale) da Palazzo Isimbardi. Che per la realizzazione della discarica di rifiuti speciali aveva poi concesso anche l'AIA (autorizzazione integrata ambientale) a settembre 2017: provvedimento tuttora non efficace a fronte della mancata individuazione delle aree compensative, contro il quale Comuni, comitati e Parco del Roccolo si erano rivolti al TAR con ricorsi che al momento sono ancora congelati.

Il passo avanti segnato nei giorni scorsi da Solter, invece, riguarda l'aspetto estrattivo del progetto. E l'autorizzazione, anche se non tocca il "cuore" dell'opposizione al progetto, «non ci fa affatto piacere – spiega Susanna Biondi, sindaco di Busto Garolfo –, anche rispetto al nuovo piano cave, che per il momento, però, è stato adottato ma non è efficace. Adesso siamo in una fase di studio attento con i nostri legali: abbiamo tempo fino al 24 settembre per decidere se impugnare anche questo atto, e valuteremo con grande oculatezza». 

Proprio il nuovo piano cave, peraltro, una volta arrivato al termine dell'iter necessario, stabilirebbe per l'area limiti di escavazione più bassi di quelli autorizzati dal decreto dirigenziale di Città Metropolitana, che fa riferimento al piano cave previgente. Non solo: il nuovo piano cave trasforma l'ATEg11 in una cava di recupero, passaggio fondamentale per dare voce in capitolo ai Comuni sul futuro dell'area.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Luglio 2019
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