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Oratori e centri comunali, diversi ma ugualmente importanti

I costi, le attività, le figure di riferimento: sono state diverse le proposte offerte dal Comune e dalle Parrocchie

Un’estate da record per i due Centri comunali e gli Oratori estivi di Legnano con oltre 200 bambini nei primi e quasi 3mila iscritti agli oratori delle 9 parrocchie. I numeri, differenti certamente, non possono però essere molto paragonabili in quanto le proposte sono differenti, sotto diversi aspetti. Innanzitutto il prezzo, motivo principale per il quale una famiglia decide di iscrivere i figli all'oratorio, dove le cifre si aggirano sui 15 euro a settimana, mentre i centri estivi del Comune hanno costi più alti anche se variano in base al reddito, anche se in questo viene compreso tutto (pasti e gite), al contrario dell'oratorio. 

Da ricordare certamente il contributo che l’Amministrazione comunale dà, attraverso una convenzione, alle attività oratoriane. Si tratta complessivamente di 49mila euro, suddiviso tra le nove parrocchie in base al numero dei partecipanti, per una media di 20 euro a bambino. «Fondamentale l'aiuto economico del Comune durante tutto l'anno» ha commentato Don Davide a San Magno, riferendosi alle attività di aiuto allo studio che gli oratori svolgono durante il periodo scolastico, per il quale la convenzione prevede una quota aggiuntiva di 7mila euro.

Il tema su cui ruotano le attività proposte è un'altra importante differenza: ai centri estivi l'offerta era sicuramente più laica con la macchina del tempo che porta i bambini "in giro" tra le varie epoche storiche, alla scoperta di personaggi, usi e costumi. Il tempo in oratorio è invece scandito dalla preghiera, che quest'anno si basa essenzialmente sulla Creazione, tema di "Detto fatto", lo slogan dell'estate 2017 in oratorio. Più spazio in oratorio è dato al gioco libero, mentre ai centri comunali anche i giochi organizzati vengono strutturati ad hoc e si basano sul tema proposto. 

A vegliare su bambini e ragazzi ci sono poi due figure diverse, gli animatori da una parte (in oratorio) ed educatori professionali dall'altra. Si tratta, nel primo caso, di ragazzi dai 14 ai 20 anni che mettono tutto il loro impegno ogni giorno nell'organizzazione delle attività, supervisionati da uno o due educatori professionali, mentre nei centri comunali tutti gli educatori portano nel proprio curriculum una serie di studi e corsi professionalizzanti che, dal punto di vista educativo e di gestione di alcune problematiche comportamentali, sono requisiti fondamentali. Soprattutto perchè il numero di disabili iscritti è maggiore e ognuno di loro richiede un sostegno personale. 

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Redazione
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Pubblicato il 23 Luglio 2017
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