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Cava Solter: ecco le ragioni dell’opposizione

Durante l'assemblea pubblica del 24 ottobre, illustrate le motivazioni alla base dei ricorsi presentati al T.A.R. Lombardia contro il progetto Solter ...

Quasi un tutto esaurito per l’assemblea pubblica indetta dalle Amministrazioni Comunali di Busto Garolfo e Casorezzo, dal P.L.I.S. del Roccolo e da numerosi Comitati Cittadini per informare i cittadini sulle azioni di opposizione intraprese contro il progetto Solter per la discarica di rifiuti speciali nel sito ATEg11 (ex Cave di Casorezzo).

Durante la Tavola Rotonda, sono stati illustrati i due ricorsi presentati al T.A.R. Lombardia in seguito alla Valutazione di Impatto Ambientale favorevole al progetto rilasciata da Città Metropolitana lo scorso 22 luglio.

Ad illustrare i punti salienti del ricorso presentato da parte del P.L.I.S. del Roccolo insieme alle Amministrazioni Comunali di Busto Garolfo e Casorezzo, il Sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi: si tratta, soprattutto, di aspetti normativi e legati all’analisi legale del documento di V.I.A., articolati in ben 12 diversi motivi.

Fra di essi, la circostanza che la maggior parte degli enti che ha espresso il proprio parere non si è espressa a favore tout court, ma ha formulato delle prescrizioni – ben 37 complessivamente, contro una media di 15/20 in casi analoghi –, con la conseguenza che il progetto approvato da Città Metropolitana, accolte tutte queste prescrizioni, risulta in realtà diverso da quello su cui l’Ente si è espresso.

Ancora, secondo i ricorrenti non è stata adeguatamente valutata l'"opzione zero", relativa alle alternative praticabili per un sicuro smaltimento dei rifiuti in relazione alla disponibilità di altri siti, meno critici, e di ambiti di cava dismessi non già interessati da piani di recupero approvati ed in fase di esecuzione.

Nè sarebbe stata opportunamente considerata la questione della provenienza dei rifiuti: la dimensione dell’impianto, infatti, sarebbe giustificata dalla necessità di smaltire rifiuti di provenienza extraterritoriale, mentre l’approvazione di Città Metropolitana si basa anche sul principio di prossimità territoriale, cioè sulla destinazione allo smaltimento dei rifiuti provinciali. Senza contare, poi, che non è stato dato peso alle scelte del territorio, come ad esempio quelle inserite nei P.G.T. di Busto Garolfo e Casorezzo, nè alla Convenzione del 2002 tra i Comuni, il P.L.I.S. e le allora Cave di Casorezzo.

È toccato poi a Giuliana Cislaghi di Salviamo il Paesaggio di Casorezzo illustrare il ricorso presentato dal suo comitato insieme a molti cittadini, che impugna gli atti basandosi sulla carenza di istruttoria rispetto agli aspetti ambientali e di salute pubblica. Cislaghi ha sottolineato come la valutazione di impatto ambientale favorevole resa da città metropolitana non tenga conto degli «impatti cumulativi», come ad esempio la natura di corridoio biologico fondamentale per la sopravvivenza dell’ecosistema del territorio interessato dal progetto Solter o il fatto che si tratti di un ambiente già scavato.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Ottobre 2016
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