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PET THERAPY

Con il termine “Pet therapy“ si intende una terapia dolce, basata sull'interazione uomo-animale...

Con il termine “Pet therapy“ si intende una terapia dolce, basata sull'interazione uomo-animale. Nonostante il termine venga utilizzato in modo generico, con Pet Therapy si intendono due tipi di trattamento con gli animali: il primo consiste nelle “Attività Assistite da Animali” (Animal- Assisted Activities), che consentono di migliorare la qualità di vita del paziente ed è indicato, ad esempio, nel caso in cui vi sia la necessità di rendere più lieve la permanenza di una persona, giovane o anziana che sia, in una struttura nella quale si trova momentaneamente ospite. Non hanno valenza prettamente terapeutica e di conseguenza non necessitano di prescrizione medica e sono meno vincolate, nei tempi e nelle modalità, rispetto alle attività a scopo terapeutico. Il secondo tipo di trattamento consiste nelle “Terapie Assistita da Animali” (Animal- Assisted Therapy), che sono basate su interventi che affiancano le terapie tradizionali già in atto e vengono progettate da un’equipe multidisciplinare, prevedendo obiettivi specifici e monitoraggio dell’efficacia. L’utenza a cui può venire indirizzata la terapia con animali è varia: ad esempio possono beneficiare di interventi di Pet Therapy soggetti in età evolutiva con problematiche di handicap psico-fisico o disturbi comportamentali, bambini o adolescenti in situazione di disagio socio-familiare, adulti con sindromi depressive o ansiogene, persone che presentano difficoltà comunicative di vario genere, anziani in situazione di solitudine o demotivazione. Questo tipo di trattamento è finalizzato ad un miglioramento delle condizioni fisiche, sociali ed emotive delle persone a cui sono dirette. 

La Pet Therapy nasce nel 1953 in America, ad opera dello psichiatra Boris Levinson. Mentre lavorava con un bambino autistico, si rese conto che il suo cane gli offriva la possibilità di proiettare le proprie sensazioni interiori, costituiva un'occasione di scambio affettivo, di gioco e rendeva più piacevole le sedute. Nel 1961 coniò il termine 'Pet Therapy', oggi sostituito in italiano, più propriamente, da Terapie Assistite dall'Animale (TAA). Gli animali impiegati per tale tipo di terapia sono molteplici (cani, delfini, cavalli, ma anche: gatti, uccelli) e la scelta è determinata valutando approfonditamente le esigenze psicologiche, fisiche e relazionali dell’utente in questione. Non solo, ma una volta circoscritto l’ambito di scelta, l’analisi è necessario che continui affinchè si individui, all’interno della specie prescelta, quel particolare animale che racchiuda in sé le caratteristiche peculiari adatte alla persona in questione.

Fra gli obiettivi della Pet- therapy ricordiamo:
. aiutare il movimento fisico a misura delle possibilità del disabile,
. stimolare l’elaborazione del linguaggio verbale a partire dai toni della voce, aiutino a conoscersi e a migliorare la propria immagine dinamica;
. aiutare ad individuare i segnali non-verbali nella comunicazione,
. sviluppare la fiducia in se stessi,
. indurre a esperienze di movimenti nuovi, di modi inediti di comportarsi, di sentire e di essere;
. offrire un senso di protezione e quello di un legame di dipendenza e di cura,
. aiutare ad apprendere e ad interiorizzare il senso di responsabilità;
. fungere da valvola di sfogo emotivo.

Anche chi convive quotidianamente con un animale (in Italia si stimano tra i 40 e i 45 milioni di animali domestici da compagnia) le occasioni di riconoscimento dei benefici, sulla salute psicofisica e sul benessere in generale, sono molteplici e differenziati. Relazionarsi con un cane, un gatto, o qualunque altro essere animale con cui si possa stringere un legame affettivo, comporta una serie di effetti positivi, che coinvolgono la sfera emotivo-relazionale e quella fisica, ad esempio possiamo citare il piacere del contatto fisico con l’animale, lo stimolo ad una vita più sana, con momenti di svago e passeggiate all’aria aperta. La compagnia di un animale riduce il senso di solitudine, soprattutto per le persone anziane, inoltre, prendersi cura di un altro essere vivente, incoraggia il senso di responsabilità e aiuta la condivisione, per bambini ed adolescenti, fino ad arrivare all’attenuazione dei sintomi depressivi od ansiogeni ed alla regolazione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. 

Il rapporto affettivo con un animale instaura dunque un circolo virtuoso in cui gli effetti fisici interagiscono con la parte psico-emotiva, ed a loro volta le conseguenze a livello psicologico migliorano l’equilibrio della salute corporea. 

La Pet Therapy è sconsigliata nei casi di zoofobie, ipocondria o immunodepressione (per la possibilità, reale o presunta, che l’animale sia veicolo di malattie), allergie specifiche, psicosi maniacali o malattie mentali gravi in cui può essere a rischio l’incolumità dell’animale. 

Sono a disposizione per domande, chiarimenti, o per spunti su argomenti che desiderate approfondire.

Dott.ssa Federica Camellini
federicacamellini@libero.it
www.psicologolowcost.it

Redazione
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Pubblicato il 23 Luglio 2013
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