(m.tajè) – E' approdata in Consiglio comunale la vicenda che nei mesi scorsi ha messo a duro confronto la famiglia Barello e Anffas.

Infatti, Giuseppe Marazzini, consigliere di Sinistra Legnanese, ha informato tutti gli amministratori di una lettera inviatagli dalla prof.ssa Teresa Salerio, moglie di Flavio Barello, nella quale le viene comunicata l'espulsione dall'associazione.

"Recentemente – alcune frasi della lettera resa nota ieri sera –  l'associazione mi ha espulsa dall'Anfass, ma mi ero già dimessa da sola, mi ero messa da parte desiderosa di vivere gli ultimi anni o mesi in maggior serenità. Dopo 44 anni di lavoro al fianco di mio marito, lavoro il nostro gratutito senza che questa gratuità ci venisse imposta da un codice etico distribuito per la prima volta nel giugno 2014, mi sembra inutile ricordare i risultati di questo lavoro: l'acquisizione dell'ex Parco Ila per  finalità socio-sanitarie, il primo CSE a gestione pubblica in Lombardia,  una RSD visitata da delegazioni estere. Infine, grazie alla tenacia di mio marito, una nuova residenza per disabili alla Mazzafame, in via di realizzazione".

Nessun commento da parte di altri componenti il Consiglio (per regolamento non è ammesso il dibattito in comunicazioni di questo genere), ma un silenzio eloquente su una vicenda tra le più tristi nel mondo del nostro volontariato.

---

In serata, dopo la pubblicazione del servizio, abbiamo ricevuto il seguente messaggio di Antonio Sassi, consigliere comunale di riLegnano:

"Gentile direttore, ho letto il vostro articolo sugli ulteriori sviluppi interni all'ANFFAS dopo aver sentito l'intervento in consiglio comunale citato.
Il tema era stato già evidenziato dallo stesso Marazzini in una delle Commissioni congiunte per il regolamento Parco Ila.
Mi sento di ripetere lo stesso commento che allora feci alle dichiarazioni del collega: in base alla mia esperienza personale  di impegno civile (simile a quella di molti dei consiglieri ma anche di tanti cittadini), le storie e le vicende delle associazioni sono piene di “alti” e “bassi”. E' normale. 
Ma le realtà più strutturate, come quelle presenti a livello nazionale, hanno organismi e regole che tutelano il corretto funzionamento della vita e del confronto interno e sociale.
Per poter valutare correttamente bisogna conoscere bene questi aspetti. 
Ma anche conoscere direttamente i fatti, nei dettagli. 
Per questo non mi sento di giudicare la situazione dell'associazione citata né tutte le notizie che sono emerse in questi mesi ma sono sicuro che le regole cui mi riferivo sono state rispettate e che le eventuali altre fatiche saranno superate".

Antonio Sassi

---

Anche noi ci siamo sempre astenuti da valutazioni, lasciando agli interessati e ai lettori commenti e pareri. L'altra sera, tuttavia, mentre parlava il consigliere Marazzini una domanda ce la siamo fatta: "Ma cosa avrà mai combinato di così grave una donna di 91 anni per essere espulsa da una associazione, dopo che lei stessa si era già dimessa?". Noi non conosciamo assolutamente i dettagli della vicenda, sulla quale pare pesino ancora esposti e denunce, ma questa espulsione merita un giudizio: negativo.

marco tajé