Torino premia il progetto “Giochi senza batteri” dell’ASST Rhodense
Il progetto, incentrato sulla promozione dell’importanza del lavaggio delle mani, è stato sviluppato coinvolgendo gli anziani della RSA Pertini di Garbagnate e i ragazzi del centro estivo del territorio
L’ASST Rhodense è stata premiata a Torino per il progetto “Giochi senza batteri”, presentato all’interno del bando Premio Persona e Comunità del Centro Studi Cultura e Società. L’iniziativa, incentrata sulla promozione dell’importanza del lavaggio delle mani nelle azioni di vita quotidiana, è stata sviluppata su un percorso intergenerazionale che coinvolgeva gli anziani della RSA Pertini di Garbagnate e i ragazzi del centro estivo del territorio.
«Il premio ci è stato consegnato ad aprile, in quell’occasione la regione Piemonte ci ha chiesto di replicare l’esperienza anche all’interno di una Rsa di Torino – spiega la responsabile del corso di laurea in Infermieristica, Annalisa Alberti –. Erano presenti alcuni studenti della facoltà di Rho che hanno accolto l’invito. I “Giochi senza batteri” sono studiati per far fare del movimento agli anziani spiegando l’importanza del gesto del lavaggio delle mani. I batteri erano rappresentati con delle mollette o con delle palline, lo scambio di questi oggetti simulava il loro propagarsi».

Al di là dell’aspetto ludico l’idea era quella di trasferire il concetto di prevenzione, sia agli ospiti che ai lori assistenti e caregiver, al fine da salvaguardarsi dalle infezioni. La scorsa settimana il progetto ha ottenuto, sempre a Torino, un secondo riconoscimento relativo proprio all’attività svolta nella rsa piemontese.
«L’esperienza, fondata sull’inter-generational practice, ha consentito di promuovere comprensione e rispetto tra generazioni e costruire coesione – sottolinea il direttore generale dell’ASST Rhodense, Marco Bosio -. La collaborazione realizzata attraverso il progetto, che si basa su un approccio relazionale ed emozionale funzionale allo sviluppo e al benessere della comunità, ha valorizzato il contributo che ciascuna generazione può rendere disponibile. Grazie per questo riconoscimento, che ci rende ancora più orgogliosi del lavoro che svolgiamo quotidianamente nell’ambito della prevenzione».






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