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Concorso a Legnano, sindacati: «Mancano cento infermieri anche per l’Ospedale di Comunità»

Un bando focalizzato per reclutare personale che, per i sindacati Nursind risulta fondamentale se l'obbiettivo finale è quello di «attivare anche i servizi extra territoriali»

ordine professioni sanitarie e riabilitazione

Sono 160 gli iscritti al nuovo concorso per infermieri indetto dall‘Asst Ovest Milanese per giovedì 25 gennaio, un bando focalizzato sul reclutamento di personale che, per i sindacati Nursind, risulta fondamentale se l’obbiettivo finale è quello di «attivare anche i servizi extra territoriali come l’Ospedale di Comunità e nel contempo dare fiato in corsia». Possibilità che in questi mesi, dove le infezioni respiratorie si sono fatte sentire soprattutto per i pazienti cronici, è fortemente mancata: basti pensare al problema delle tempistiche di libero barella registrate in pronto soccorso e delle attesa per i posti letto.

Le 160 domande di partecipazione fanno ben sperare, anche se la realtà sarà con ogni probabilità ben diversa: la previsione, infatti, se tutto andrà bene, è che solo il 70% si presenterà all’esame. «La speranza è quella di registrare una massiccia partecipazione – affermano i sindacati -. È necessario innanzitutto colmare le carenze in ospedale ed evitare che venga spostato personale per attivare i servizi extra territoriali che sono diventati necessari per dar fiato al sistema».

Per i sindacalisti a grandi linee servirebbero «come minimo» un centinaio di infermieri: 70 in ospedale e una trentina per avviare l’Ospedale di Comunità previsto al vecchio ospedale di via Candiani. «Purtroppo il problema è ben più ampio – spiegano i rappresentanti Nursind -. La professione degli infermieri, così come quella dei medici, è carica di responsabilità e le ore di lavoro rispetto allo stipendio non sono equilibrate. Il problema è nazionale, questa professione è poco attrattiva: lavorare 12 ore al giorno e non sette non è sostenibile, ci vuole una svolta». A preoccupare, poi, sono gli «investimenti sbagliati». «Se non pensi al futuro come fai – concludono i sindacati -? Quando finiranno i soldi del PNNR cosa accadrà? Sarebbero dovuti servire per rilanciare la sanità pubblica, non per tappare i buchi. Se non si corre ai ripari, rischiamo di assistere ad un tracollo della sanità. Attenzione».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Gennaio 2024
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