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Sindacati: «Al pronto soccorso di Legnano ritmi estenuanti: pronti alla protesta»

Gli infermieri e le OSS del pronto soccorso di Legnano lamentano di non aver ancora ricevuto l'indennità della prima ondata e di dover affrontare ritmi di lavoro estenuanti

ospedale legnano

«Ritmi troppo estenuanti di lavoro. Adesso basta». A dirlo sono gli infermieri e le OSS del pronto soccorso dell’ospedale di Legnano. Lavoratori che tra l’altro lamentano di non aver ancora ricevuto l’indennità della prima ondata. A farsi porta voce di questa situazione di disagio è Salvatore Santo segretario generale della FIALS Laghi e Alto Milanese che oggi, 30 marzo, ha commentato: «Continuano a lavorare a ritmi forsennati con 8 infermieri in meno e con un numero insufficiente di operatori socio sanitari. Come se ciò non bastasse, oltre al danno la beffa, al personale di pronto soccorso non sono ancora state corrisposte le indennità della prima ondata Covid (da febbraio 2020) erogate al resto del personale».

Per Santo anche l’ultima ed «ennesima riunione» con la dirigente delle professioni sanitarie e la responsabile di area, che non ha portato alcun risultato «se non le solite promesse, il personale si dice pronto a manifestare il proprio dissenso attraverso forme eclatanti di protesta  chiedendo il sostegno della popolazione.

Mercoledì è prevista una riunione sindacale dove i lavoratori decideranno quali azioni intraprendere senza compromettere il servizio offerto ai cittadini. «Stanchi dei ritmi dettati dall’emergenza – afferma i lavoratori con il sindacalista -, nauseati da una politica aziendale che non consente di riprendere le forze per affrontare al meglio la continua emergenza Covid, il personale del pronto soccorso dell’ospedale di Legnano si mobiliterà per sensibilizzare le istituzioni, la politica e l’opinione pubblica per difendere la propria salute e la propria sicurezza all’interno del luogo di lavoro. Siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione, le criticità non si risolvono con le riunioni e le continue promesse che non trovano seguito».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Marzo 2021
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