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Che meraviglia “Il mare dove non si tocca”

Fabio ha sei anni, e per lui vivere significa...

Il mare dove non si tocca
di Fabio Genovesi
ed. Mondadori
€ 19,00


Fabio ha sei anni, e per lui vivere significa stare tutto il giorno con mamma, papà e i nonni, giocando il più possibile.

Tutto normale, direte voi. E invece no, dico io.

Perchè Fabio – questo Fabio – di cognome fa Mancini, vive in una strada nota come "Villaggio Mancini" – al cui ingresso campeggia un cartello che recita: "Benvenuti al Villaggio Mancini. Vietato entrare" – dove in effetti vivono solo suoi familiari, ovvero i nonni. Tutti i nonni: che sono 10, e i giochi che fa con loro sono la caccia, la pesca e i furti nell'orto di nonno Aldo, furti perpetrati dagli altri nonni e a cui lui partecipa al solo scopo di evitare che il nonno in questione si metta a sparare.

Questa è la vita di Fabio Mancini finchè, in un maledetto giorno di settembre, non inizia ad andare a scuola.

E qui scopre delle cose inaudite… Intanto che esistono altri bambini come lui, e che questi quando stanno insieme fanno giochi esotici e astrusi come nascondino o rubabandiera; poi che i nonni possono essere al massimo quattro, e che quindi a casa sua qualcuno  non gliela conta giusta; e infine scopre la maledizione dei Mancini, di cui tutti parlano e che tutti conoscono… Tranne ovviamente lui.

Una volta a casa, Fabio affronta la madre – una donna dolce e forte insieme, unita al padre da un amore potente e robusto come le radici degli alberi che circondano casa – e chiede spiegazioni. Ottiene così di sapere che in effetti di dieci nonni nove sono zii, ovvero i fratelli scapoli del nonno, e che non è così normale che un bimbo di sei anni partecipi a battute di caccia e rastrellamenti di frutteti, nè che non frequenti altri bambini.

E scopre che sì, si dice che ogni maschio della famiglia Mancini diventi pazzo, se non si sposa entro i quarant'anni. "Ma non preoccuparti, Fabio" gli dice la mamma "Basta che ti sposi e va tutto bene! Sposati, perlamordiddio!".

Inizia così un romanzo di formazione dolcissimo e struggente, divertente  e commovente, profondo e lieve.

Vediamo Fabio attraversare le elementari, barcamenandosi fra gli insegnamenti scolastici del maestro e quelli di vita degli zii, e arrivare alle medie e all'adolescenza, dove l'innocenza dell'infanzia deve fare i conti con il dolore che la vita prima o poi ti mette davanti per obbligarti a diventare adulto.

Vediamo i nonni diventare zii ma restare punti fermi, guardiani e compagni d'arme del piccolo di casa; la nonna dirigere questa grande e stramba famiglia; la mamma dividersi fra gioie e dolori, fra sorrisi puri e sorrisi bagnati di lacrime; il papà, bellissimo e taciturno, bravo ad aggiustare qualsiasi cosa, trovarsi a dover aggiustare quanto di più importante ha, e a doverlo fare per lui, per la moglie, per Fabio.

Un romanzo corale, dove ogni voce si sente distinta e forte, anche se l'io narrante è quello di un bimbo che diventa piano piano grande, ma resta fermo nella sua decisione di non perdere l'incanto di fronte agli eventi della vita e la meraviglia di ogni respiro, ogni corsa, ogni tuffo nell'acqua alta anche se non sai nuotare,  ogni racconto che sgorga dalla sua bocca prima e dalla sua penna poi.

Un romanzo magico, che vi catturerà il cuore.

Non fatevelo scappare, davvero.

Amanda Colombo – Galleria del Libro

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Settembre 2017
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