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L’Angolo della Poesia: “Milano” di Diego Valeri

diego Valeri

Corso Venezia rombava e cantava
come un giovane fiume a primavera.
Noi due, sperduti, s’andava s’andava,
tra la folla ubriaca della sera.

Ti guardavo nel viso a quando a quando:
eri un aperto luminoso fiore.
Poi ti prendevo la mano tremando:
e mi pareva di prenderti il cuore.
Diego Valeri
“Milano” da “Poesie vecchie e nuove”,
“Lo Specchio” Mondadori, 1952

Laurea in Lettere. E già questo basterebbe a Diego Valeri per distinguersi dalla maggior parte dei poeti e letterati italiani (solitamente con formazione giuridica, come da desiderio genitoriale).

Nato in Veneto nel 1887, dopo una breve parentesi parigina, tornò in Italia dove lavorò come insegnante liceale prima e professore universitario, giornalista e traduttore poi. Antifascista e socialista, dovette ritirare in Svizzera nel biennio 1943-1945. Fu anche consigliere comunale per la sua amata Venezia, “città di pietra e di luce”, che oggi accoglie una scuola a lui dedicata.

Valeri sposò Maria Minozzi, conosciuta durante gli anni universitari. Con lei ebbe due figlie, amatissime: Giovanna e Marina. Proprio a loro, nel febbraio 1948, dedica un pensiero dolcissimo affidato a una lettera: «Io sono sempre dell’opinione che espressi una volta […]: che se avessi potuto scegliere prima le mie figliole, avrei scelto proprio voi […] È la pura verità: vi avrei fatto così come siete, se avessi potuto farvi con intenzione…».

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Pubblicato il 20 Luglio 2020
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