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Radice: “Con le dimissioni dell’addetto alla comunicazione social, la città ha perso un’opportunità”

Ha ricordato il sindaco: "In campagna elettorale la sua creatività comunicativa è stata l'arma vincente della mia coalizione" - Le critiche dell'opposizione per un contratto troppo oneroso, con l'invito a non riproporlo

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Il social media manager, scelto tra 15 candidati,  si è dimesso per «ragioni personali e opportunità professionali. Il clima che si era creato non era stimolante, un clima da caccia alle streghe, che non  lo ha aiutato a inserirsi. Non aveva più la giusta serenità». Così il sindaco Radice sulle “dimissioni” dell’addetto alla comunicazione,  al centro di una vivace polemica, dopo la pubblicazione di alcuni post sui social, oggetto di una interrogazione, tra le diverse sull’argomento, presentate nella seduta di venerdì sera in consiglio comunale.

«Lo sgambetto non è stato fatto a me, ma alla città – ha spiegato sempre il sindaco – perchè abbiamo perso un professionista che ci avrebbe fatto fare un salto di qualità, come ha dimostrato il lavoro che ha svolto nella mia campagna elettorale. Io partivo con la medaglia di bronzo. Grazie alla sua creatività comunicativa durante quel percorso, alla fine ho vinto io».

Anche l’altro professionista della comunicazione, attualmente in servizio, ha sempre riferito Radice «ha partecipato alla campagna elettorale, ma a titolo personale, tra i 200 volontari che hanno aderito». E’ stato spiegato che non è il portavoce del sindaco, ma un membro del suo staff. Tra i compiti, anche quello di tenere contatti con la stampa.

«Il social media manager non si è dimesso – ha replicato Francesco Toia -. Ha lasciato prima di firmare il contratto, perchè gli si chiedeva un impegno a tempo pieno e lui, libero professionista, non poteva accettare avendo altre occasioni lavorative. Adesso, state attenti a non sperperare il denaro pubblico, per 4 cartelli pubblici su facebook.  Un compenso da 40mila euro non è sintomo di buona amministrazione. Piuttosto, utilizzate al meglio le risorse interne, ne esistono le possibilità».

Anche Letterio Munafò ha fatto riferimento al contratto previsto per l’addetto alla comunicazione e ha rivolto un invito al sindaco: «Non prendete più nessuno. I 40mila euro, e io sono disposto a offrirne 10mila di tasca mia, diamoli ai nostri concittadini. La comunicazione oggi può farla qualunque persona e, comunque, facciamola in maniera più semplice».

Da Munafò, infine, un paterno appello, apprezzato dal sindaco Radice: «Non stiamo dando un bello spettacolo con queste sedute. Riprendiamoci e facciamo i consigli comunali con tanto contrasto anche forte, ma non perdiamo mai di vista l’obiettivo principale, il bene della città».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Gennaio 2021
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