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Emergenza coronavirus a Cerro Maggiore, opposizioni: “Non è tutto sotto controllo”

Dalla situazione nelle RSA alla consegna giudicata tardiva delle mascherine, sono tante le perplessità di Piera Landoni, Antonio Lazzati, Roberta Cè, Calogero Mantellina, Alex Airoldi e Marina Lazzati

«Le proposte e le richieste dei capigruppo sono state accantonate come irrealizzabili (salvo poi rivenderle come farina del proprio sacco), le richieste di informazione sono rimaste inascoltate e gli inviti al coinvolgimento di tutto il consiglio comunale sono stati respinti come se la bufera che ci ha travolto fosse risolvibile attraverso ordinanze confuse, annunci politici sui social e spot televisivi nei quali si ripete come un disco rotto la favola che "tutto è sotto controllo"». Tornano ad inasprirsi i toni del dibattito intorno alla gestione dell'emergenza coronavirus a Cerro Maggiore, con le forze politiche di opposizione che da dentro e fuori il consiglio comunale non risparmiano critiche alle scelte della giunta Berra.

Le perplessità, per Piera Landoni, Antonio Lazzati, Roberta Cè, Calogero Mantellina, Alex Airoldi e Marina Lazzati, sono tante. «In questo tragico mese di aprile sono mancate 40 persone nelle due RSA del nostro Comune più altre al di fuori delle RSA: 50 persone decedute, diversamente dalle 8 dell'aprile del 2019 e dalle 9 dello stesso mese nel 2018 – spiegano i sei esponenti politici –. Non numeri, ma ferite inferte direttamente al cuore della nostra comunità. […] Da un mese e mezzo, siamo appesi ad un’ordinanza, firmata dal sindaco a favore di telecamere, che dopo avere imposto la spesa basata sull’associazione fra numeri pari e dispari di carta d’identità e giorni del mese, sul territorio comunale (con richiesta di documenti da parte di persone anche non legittimate a farlo) e avere dato consigli per gli acquisti, rispetto alle distanze dei centri commerciali sparsi sul territorio dei comuni confinanti, ha continuato a fornire (sui social) ordini, contrordini e accordi tardivi con le altre amministrazioni, per schivare multe e respingimenti oltre confine e così, proseguire la navigazione a vista verso la gloriosa "fase 2"».

[pubblicita]Nel mirino dell'opposizione, oltre alla distribuzione delle mascherine giudicata tardiva, anche l'ordinanza firmata dal sindaco nei giorni scorsi, che «mantiene la chiusura dei parchi, apre i cimiteri (diversamente da altri comuni) cinque giorni a settimana, con orari ridotti, non agevolando così la diluizione dei visitatori su una fascia oraria più larga e costringe gli abitanti di Cantalupo a smaltire i rifiuti a Cerro Maggiore», e la gestione dei buoni spesa: «Chiediamo al sindaco, se e come sono stati ripartiti gli oltre 80mila euro di buoni spesa trasferiti dal Governo per le famiglie in difficoltà. Quante richieste ha ricevuto il comune? Quante di queste sono state accolte? Qual è l’importo medio assegnato ad ogni richiesta? Quando verrà messa a bando la somma rimanente trasferita dal governo e quando verranno distribuiti i nuovi buoni? E i 30 mila euro accantonati per l’emergenza virus e di cui lei non ha voluto spiegare la destinazione nell’ultimo consiglio comunale, che fine hanno fatto? E i risparmi ottenuti dalla cancellazione degli eventi culturali di questi mesi, come verranno reimpiegati?».

Insomma, per le opposizioni la situazione non è sotto controllo. «Tutto sotto controllo? No, signor sindaco ci spiace, ma non ci sembra che tutto sia sotto controllo e, ci creda, ci dispiace molto, perché siamo tutti sulla stessa barca e siamo parte di questa comunità come lei e la sua giunta».

Per questo, i sei esponenti politici tornano a chiedere al sindaco «di rappresentare la comunità come merita». E lo fanno con proposte precise: coinvolgimento di «tutto il consiglio comunale e tutte le energie presenti sul territorio in uno sforzo collettivo per uscire al meglio da questa brutta stagione», informazione bisettimanale attraverso il sito del Comune «sulla situazione dei decessi e dei contagi», maggior chiarezza nelle «informazioni date ai cittadini su aperture, chiusure, confini, obblighi» e cessione «alla comunità del 20% del compenso di sindaco ed assessori per un fondo a sostegno delle famiglie più colpite dalla pandemia». Iniziativa, quest'ultima, alla quale si uniranno anche i quattro consiglieri di minoranza tra gli autori delle richieste, che per il futuro devolveranno i gettoni di presenza.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Maggio 2020
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