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Il latte vaccino “può stimolare cellule tumorali, meglio evitarlo”

A spiegarci i motivi per cui il latte farebbe male la dottoressa Ferzi, dirigente medico di oncologia a Legnano

Il latte vaccino farebbe male alla salute. A spiegarci i motivi la dott. Antonella Ferzi, dirigente medico del reparto di oncologia all'ospedale di Legnano, esperta di nutrizione per i pazienti oncologici. In totale dissacordo l'Assolatte, come da sua replica (leggere qui), e il dottor Michele Sculati, specializzato in scienze dell’alimentazione, professore a contratto presso l’Università Milano Bicocca e Pavia.

«Il latte vaccino in teoria – spiega la dottoressa – non andrebbe più consumato oltre i due anni. Il latte di origine animale contiene la caseina, un potente stimolatore della crescita delle cellule e, poichè noi giorno produciamo anche cellule tumorali, questo può inficiare la crescita della malattia oncologica. Ovviamente non è questo il problema, ma può collaborare. Una volta che svezziamo i figli dal latte materno non è assolutamente necessario passare al latte vaccino, per non parlare della grande quantità di grassi saturi contenuti in questo tipo di latte». 

Chi non può proprio rinunciare al latte a colazione, la dott.ssa Ferzi raccomanda di fare attenzione al latte da utilizzare: «I cappuccini a base di latte di soia può andare bene, ma buona parte della soia viene coltivata ad uso animale, quindi per il nostro utilizzo dobbiamo ricercare soia senza OGM e non è semplicissimo. Il latte normale non deve essere assolutamente utilizzato per allungare il caffè al posto dello zucchero, in quanto la combinazione delle sostanze contenute nel caffè e nel latte non vanno assolutamente d'accordo, rendono l'alimento molto indigesto e alcuni studi valutano addirittura un maggior rischio di tumori a livello epatico. Il mio consiglio è quello di consumare un buon latte di origine vegetale, di riso, mandorla o di avena, latti che possono benissimo sostituire il latte vaccino».

Per quanto riguarda l'intolleranza al lattosio, questa «è sempre più diffusa e localizzata nelle popolazioni del sud Europa perchè non abbiamo l'enzima per poter digerire il lattosio, molecola costituita da glucosio e galattosio. Oggi una persona su 10 è intollerante al lattosio ed è consigliato non utilizzare il latte che purtroppo viene usato nella maggior parte dell'azienda alimentare ed è contenuto in tutto». 

Parlando di latte non si può non pensare anche al formaggio che spesso e volentieri si serve in tavola, ma questi «non sono un buon alimento: innanzitutto sono particolarmente ricchi di grassi saturi che sono quelli che aumentano il nostro colesterolo, quindi sono dannosi. Non esiste il formaggio salutare, anche la ricotta ha una fermentazione che non è salutare, così come i formaggi molli, gustosi e palatabili, contengono additivi chimici». E allora il consiglio della dottoressa Ferzi, rivolta in particolare ai suoi pazienti, è quello di «non usare il formaggio come sostituto o fonte di proteine in un piatto, ma quando avete voglia di mangiare il formaggio, e lo concedo una volta al mese ai miei pazienti, mangiate quello che volete e appagate la vostra voglia». 

Redazione
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Pubblicato il 07 Giugno 2018
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