Canegrate in lotta contro tutte le mafie. E lo ha fatto anche attraverso una due giorni di incontri e momenti di riflessione che sono rientrati nel programma di "Anche io mi chiamo Giovanni" coordinato da RipLive, con la partecipazione di Auser, ANPI Canegrate, Contrada Baggina, Comitato accoglienza bambini di Chernobyl, associazione cultura dei sogni e liceo Cavalleri Parabiago, nonchè con il patrocinio del Comune.

La prima giornata, venerdì 18, si è aperta alle 21 in piazza Unità d'Italia coi ragazzi del Cavalleri di Parabiago che si sono esibiti in una performance teatrale strutturata sul libro "Per questo mi chiamo Giovanni" di Luigi Garlando. Il secondo giorno, sabato 19 alle 17.30, i ragazzi dell’oratorio di Canegrate hanno potuto confrontare le loro esperienze nel quartiere Zen di Palermo con dei testimoni di giustizia. Carmelo Pecora e Ignazio Cutrò hanno partecipato all’iniziativa portando le loro  esperienze. Momento altamente simbolico di tutto questo percorso dedicato alla legalità e alla lotta alle mafie, la posa di un ulivo intitolato a Falcone e Borsellino. «L'albero – commenta l'assessore alla cultura Pinuccia Auteri –, è simbolo sia di resistenza che di speranza. Resistenza contro la mafia e speranza nei nostri ragazzi, semi del futuro, che siano generosi, onesti e puliti. E' fondamentale praticare onestà e legalità ogni giorno».

«Due giornate profonde e toccanti – fanno sapere dall'organizzazione -, che si sono chiuse con il ringraziamento del sindaco Roberto Colombo all'ideatrice del progetto: Federica Marcucci di Riplive.it e alle associazioni facenti parte del tavolo di lavoro, per i risultati ottenuti».